Sarrazin's Home
FAQ
indietro

  logo

Indice:
1. Domande Generali
2. La dionea
3. Coltivazione
4. Conservazione
5. Elenco generi
6. Quasi-carnivore
7. Risorse in rete

Indice FAQ

 

FAQ sulle Piante Carnivore 7.2
courtesy of
The International Carnivorous Plant Society
by Barry Meyers-Rice
traduzione italiana a cura di Francesca Pampinella


Sezione 3

Coltivare le piante carnivore

Ed eccolo, il nostro eroe... chiaramente insoddisfatto e ormai stufo della solita dionea, cerca qualcosa di piu' pericoloso. Ah, temerario, continua dunque nel tuo cammino!

Come si coltivano le piante carnivore?
Ho bisogno di un terrario?
Che cosa posso coltivare facilmente in un terrario?
Cosa faccio se non riesco a trovare degli insetti?
Perche' la mia drosera non "fa le goccioline"?
La mia pianta sta fiorendo! Che faccio?
Come posso stimolare la germinazione dei semi?
Come si coltivano le piante carnivore: torba
Come si coltivano le piante carnivore: sfagno
Come si coltivano le piante carnivore: sabbia
Come si coltivano le piante carnivore: perlite, pietra pomice e vermicolite
Come si coltivano le piante carnivore: miscelare i terreni
Come si coltivano le piante carnivore: acqua
Come si coltivano le piante carnivore: illuminazione
Come si coltivano le piante carnivore: umidita'
Come si coltivano le piante carnivore: esigenze di dormienza
Come si coltivano le piante carnivore: temperatura
Come si coltivano le piante carnivore: fertilizzanti e hamburger
Cos'e' il Superthrive?
Cos'e' questo animaletto che mangia la mia pianta carnivora?
Come faccio ad ammazzare quest'animaletto che sta mangiando la mia pianta carnivora?
Ma come faccio a propagare le mie piante?
Dove posso comperare piante carnivore?
Ma la gente se le scambia? Come faccio ad entrare anch'io nel giro?
Posso coltivare le piante carnivore in giardino?
Posso riuscire anch'io a far crescere quegli enormi viticci di trappole che ho visto in una serra?
Che cos'e' la coltura tissutale?
Che cosa sono la Silicosi e la Sporotricosi?
Che cosa sono i cultivar?
Che cosa sono i gruppi di cultivar?
Come faccio a far diventare un cultivar la mia pianta?
 
             
 
Come si coltivano le piante carnivore?

Per coltivare con successo le piante carnivore, dovete prima di tutto istruirvi. Nella coltivazione di queste piante da palude cosi' specializzate non c'e' grado di dedizione o di esperienza nell'orticoltura che possa supplire alla mancanza di conoscenza. Potete ottenere questo tipo di informazioni in piu' modi. Per esempio potreste leggere queste FAQ. Oppure potreste trovare un buon libro sulle piante carnivore in biblioteca o potreste anche iscrivervi alla mailing list sulle piante carnivore e seguirla per un po'. Se non fate nessuna di queste cose e, invece, iniziate semplicemente a coltivare le piante carnivore proprio come fate con le altre amate piante d'appartamento, i vostri "tesori botanici" creperanno, parola mia. A volte mi diverto a girare per i vivai e ascoltare i consigli pieni di buone intenzioni, ma totalmente errati, forniti dai venditori sulla coltivazione di queste piante. (Di solito pero' mi sento buono e suggerisco loro di dire ai loro clienti di dare un'occhiata in internet per avere delle dritte sulla coltivazione).

Sulla base di riferimenti affidabili, sarete in grado di prendere delle sagge decisioni sulla coltivazione e avrete bisogno di prenderne parecchie perche' le piante carnivore hanno esigenze piuttosto specifiche e stringenti per quanto riguarda il tipo di terreno, l'acqua, l'illuminazione, l'umidita', la temperatura e l'uso di fertilizzanti.

Oltre alle dionee, ci sono centinaia di altre specie di piante carnivore. Non dovrebbe sorprendere il fatto che piante differenti abbiano differenti esigenze di coltivazione (nessuna delle quali venga soddisfatta tanto facilmente). Quindi mentre vi sara' abbastanza facile trovare molte informazioni generali sulle piante carnivore nelle FAQ, le nozioni su specifici generi di piante carnivore si trovano nella sezione delle FAQ che descrive i singoli generi. Prendete le mie informazioni sulla coltivazione semplicemente come un insieme di suggerimenti --- se nel vostro caso queste dritte non funzionano, allora provate qualcos'altro.



Ho bisogno di un terrario?

In genere, la maggior parte delle persone coltivano le piante carnivore in serre o in terrari. E' improbabile che possiate farle crescere nel vostro giardino, come sarebbe difficile coltivarvi dei cactus, pini d'alta montagna o mangrovie. Pochi fortunati riescono a far crescere le proprie piante carnivore su un davanzale o nel cortiletto dietro casa, ma non pensate a questa opportunita' per ora.

Il modo piu' semplice di avvicinarsi alla coltivazione delle piante carnivore e' la coltivazione in terrario ed e' possibile metterne insieme uno senza grosse spese. Ne ho costruiti molti e ho stilato le istruzioni complete per farne uno con meno di mezzo milione. Potrebbe sembrare un po' troppo costoso per i vostri gusti, ma si tratta di un modello ben collaudato. Se state vagliando l'ipotesi di coltivare delle piante carnivore, prendete in considerazione le istruzioni per un "terrario in 10 minuti" scritte da Peter Cole e che si possono trovare nella pagina web di Chris Frazier (sezione 7 del FAQ, "risorse in rete").

Dopo avere detto tutto sulla moderazione, passiamo ora agli approcci estremi per coltivare le vostre piante carnivore. Se avete appena comprato una carnivora in un negozio, cosi' tanto per divertirvi, forse dovreste lasciar stare l'idea del terrario e provare solo a farla crescere su un davanzale ben illuminato, senza perder troppo tempo --- tentar non nuoce e cosi' come e' probabile che muoia, potrebbe anche trovarcisi benone. Di sicuro l'esperimento non vi costera' molto tempo ne' denaro. Se invece volete, all'estremo opposto, dedicarvi alla coltivazione con tutte le vostre energie, potete pensare alle serre. Se avete finito lo spazio nel terrario e avete ancora posto nel giardino e soldi da buttare (hah hah!), allora prendete in considerazione l'idea di procurarvi una serra. Potete acquistarla oppure costruirvene una. Le serre sono piuttosto costose e, se sapete qualcosa di costruzioni, potrete risparmiare parecchio denaro costruendone una da voi.



Che cosa posso coltivare facilmente in un terrario?

Buttiamo la cautela alle ortiche, giusto? Avete deciso di far crescere delle piante carnivore con il minimo sforzo. Lo scottante segreto sta nel fatto che, se mettete la vostra pianta su un davanzale ben illuminato, potrebbe anche sopravvivere, specialmente se la tenete in un piccolo terrario di qualsiasi tipo, se usate acqua distillata, se mantenete un'elevata percentuale di umidita', ma rompete un po' il coperchio del terrario in modo che circoli un po' l'aria.

Le piante che hanno maggiori chances di sopravvivere sono quelle che dovreste provare, giusto? Quelle che, secondo me, hanno maggiori probabilita' di sopravvivenza su un tipico davanzale scarsamente illuminato sono elencate qui sotto. Quando vi mettete in contatto con il vostro vivaio on-line preferito dovreste puntare all'acquisto di queste piante:

Piante ad ascidio
Sarracenia purpurea subsp venosa
Sarracenia psittacina
Nepenthes gracilis


Utricolarie
Qualsiasi specie non acquatica come Utricularia longifolia.

Drosere
Drosera capensis
Drosera aliciae
Drosera capillaris
Drosera adelae


Pinguicole
Pinguicula moranensis
Pinguicula lusitanica


Ora, comprate quelle piante! Punitele! E possa Dio avere pieta' delle loro anime...



Cosa faccio se non riesco a trovare degli insetti?

Ci sono insetti ovunque. Andate a rivoltare qualche sasso se volete trovarli. Lasciate dei piatti sporchi all'aperto e li vedrete arrivare a raccolta. L'unico momento in cui sembra difficile trovare degli insetti e' durante l'inverno. Ah, ma in inverno anche le vostre piante saranno a riposo e non vorranno essere nutrite! Se state cercando di nutrire delle piante durante l'inverno, non state rispettando le loro esigenze di dormienza invernale. Lasciatele riposare!

Va bene, dovrei moderare i miei commenti facendo notare che non tutte le piante carnivore attraversano un periodo di dormienza. Le drosere tropicali non hanno periodi di dormienza. Neppure la comune Drosera capensis non ha bisogno di un periodo di dormienza. Potete nutrire queste piante in qualsiasi periodo.

Se davvero avete problemi a trovare insetti o vermiciattoli, potete comprarli nei negozi di animali. I grilli vanno bene per piante grandi come le Nepenthes e le Sarracenie. I tenebrioni vanno meglio per le piante piu' piccole. C'e' chi uccide questi insetti congelandoli. Questo va bene, ma le dionee avranno bisogno di un po' di moine per accettare di mangiare prede morte. Conosco almeno una persona che compra tubifex secchi nei negozi di animali. Ne mette una manciata sulle piante e a loro piace molto.



Perche' la mia drosera non "fa le goccioline"?

Allora possedete una drosera e volete vederla ricoperta di tutte quelle belle goccioline di acquerugiola appiccicosa proprio come nelle mie foto, vero? Ma la vostra pianta non ne vuole proprio sapere di fare le goccioline! Frustrante, no?

La mancanza di gocce sulla vostra drosera e' un segno che non la state coltivando nel modo appropriato. Solo una drosera felice produce quel liquido mucoso (sembra quasi un aforisma zen). Le ragioni piu' comuni per una drosera senza goccioline sono l'umidita' (troppo bassa), la temperatura (troppo alta), l'illuminazione (scarsa), la cattiva qualita' dell'acqua (non distillata). Queste non sono le uniche ragioni per cui la vostra drosera potrebbe non essere felice, ma sono le piu' comuni.

Quindi leggetevi bene le FAQ e provate a coltivarle bene. Per inciso, spruzzettare la vostra drosera con un vaporizzatore non migliorera' la situazione, anzi. Quelle goccioline sono formate da una particolare miscela di composti e non sono semplici gocce d'acqua. Provate a spruzzarvi dell'acqua negli occhi se volete avere un'idea di come la pianta si possa sentire (no, no, fermi non intendevo dire di farlo davvero... ci sono certi che prendono le cose terribilmente alla lettera...)



La mia pianta sta fiorendo! Che faccio?

Prima di tutto, godevi la soddisfazione di aver coltivato con successo una pianta cosi' stimolante fino a farla fiorire. Ora potete tentare di fecondarla. Molte piante carnivore possono essere fecondate piuttosto facilmente. Gli organi sessuali dei generi Drosera, Byblis, Drosophyllum e Dionaea sono facilmente riconoscibili. Consultate un testo di base di botanica e identificate lo stigma e le antere. Molte piante carnivore possono essere autoimpollinate. Cio' significa prelevare il polline dalle antere e depositarlo gentilmente sullo stigma. La struttura fiorale della sarracenia e' un po' particolare e non ne parlo in questa sezione delle FAQ (aspettate la prossima versione per quello). Fino a quel momento dovrete far riferimento ad un testo sulle piante carnivore come lo Schnell o lo Slack.
Nota aggiuntiva (Fabio): in questo sito (Sarrazin's) sotto la sezione "Tecniche Carnivore" c'e' il corso "Sarracenia da seme a seme" dove l'argomento 'fiore di sarracenia' e' trattato in modo dettagliato.

Le dionee possono venire autoimpollinate anche se non producono sempre dei semi, inoltre la produzione di semi affatica notevolmente la pianta (io estirpo gli abbozzi del fiore appena spuntano).

Le strutture fogliari di Pinguicola, Utricolaria e Genlisea sono molto simili tra loro, che e' anche il motivo per cui fanno parte della stessa famiglia, le Lentibulariaceae. Sulla destra c'e' un'immagine degli organi sessuali della Pinguicola moranensis (clicca qui). Per farveli vedere meglio, ho strappato via sfacciatamente i petali inferiori preso da un raptus di follia, poi mi sono addentrato con la mia macchina fotografica mentre le strutture fiorali cosi' esposte fremevano di piacere. La parte anteriore del fiore e' in alto. Notate i due stami bianchi ricurvi con quelle palline di polline giallo sulla punta? Il polline e' quasi nascosto come da un grembiule sotto la superficie dello stigma color magenta. Per autoimpollinare questa pianta, si deve trasferire il polline sulla superficie dello stigma. Manipolando i fiori delle piante che fanno parte di questa famiglia, potete anche distruggere dei petali, tranquilli, sarebbero comunque destinati a cadere, ma andateci piano sul resto del fiore perche' potrebbe capitarvi facilmente di danneggiarlo e non ottenere niente.

Alcune piante non produrranno dei semi quando le autoimpollinate --- alcune drosere e Byblis si comportano cosi'. Le Nepenthes sono o maschi o femmine e quindi non possono essere autoimpollinate. In questi casi dovete farvi dare del polline da qualcun'altro se volete ottenere dei semi. Spesso c'e' del polline disponibile presso il sito di scambio a cui potete accedere dal database nel sito web di Rick Walker sulle piante carnivore (Sezione 7 del FAQ, "link in rete").



Come posso stimolare la germinazione dei semi?

La maggior parte delle piante carnivore germinano nelle condizioni normali di crescita per le piante carnivore. Preparate un vaso nello stesso modo in cui fareste per una pianta adulta, quindi spargete i semi sulla superficie. Non sotterrate i semi. Tenete il vaso umido, come fareste per una piante carnivora in crescita, e attendete. La germinazione e' piu' lenta rispetto a quella degli ortaggi --- se i semi germinano entro alcune settimane, la maggior parte dei coltivatori navigati ne rimangono piacevolmente sorpresi. Alcune piante carnivore ci mettono mesi a germinare. Personalmente, quando semino, non mi arrendo finche' non sono passati due anni. La pazienza e' la parola chiave. Piantate i semi, quindi cercate di dimenticarvi di quel vaso --- vaso guardato non germina mai.

I semi prodotti dalle piante carnivore tropicali sono, in genere, i piu' veloci a germinare. Al contrario, le piante carnivore che vivono in ambienti con stagioni estreme (come inverni freddi o estati torride) hanno sviluppato delle strategie per evitare che i semi germinino nel periodo sbagliato dell'anno. Per far germinare semi di questo tipo di piante, dovete convincerli che e' il momento giusto per farlo.

Ad esempio, i semi delle sarracenie, o di quelle drosere e pinguicole di quelle zone in cui la neve cade ad ogni inverno, devono subire un trattamento di raffreddamento per farli germinare bene (la parola chiave qui e' "bene" --- alcuni germineranno lo stesso anche senza essere stati tenuti al freddo, ma otterrete risultati decisamente migliori fornendo i trattamenti necessari, ve lo assicuro). Questo trattamento a freddo si chiama stratificazione e deve essere fatta anche tenendo i semi in ambiente umido (il seme ha bisogno di assorbire acqua per iniziare il processo di stratificazione). Preferisco seminare questo tipo di semi nel loro vaso e fornire loro un inverno freddo e umido come quello a cui sono esposte le piante mature. In primavera, dopo alcuni mesi di freddo, iniziano a straripare dal vaso. E' abbastanza eccitante (a volte l'eccitazione e' cosi' forte che devo sedermi e riposarmi per un po'). Il tempo di stratificazione minimo e' di circa quattro settimane. Io ne suggerirei sei.

I semi delle dionee sono lunghi circa 1.5 mm e sembrano piccoli scarafaggi neri e luccicanti. Abbastanza raccapriccianti a dire il vero. Se volete coltivare le dionee dai semi, dovrete stratificarli al freddo e umido proprio come ho appena descritto. Le dionee cresciute da seme arrivano a malapena ad una lunghezza di pochi cm anche dopo due anni, quindi, a meno che non abbiate veramente una buona ragione per farle crescere dal seme, continuate a fare la propagazione vegetativa.

Altre carnivore hanno bisogno che accendiate un piccolo fuoco sopra i loro vasi (non sto scherzando!) perche' sono adattate al fuoco. Vi lascio lavorare su quelle senza il mio aiuto --- non voglio essere denunciato quando incendierete la vostra citta' (solo un paio di dritte: usate solo combustibili naturali --- niente gasolio; non incendiate il vaso, provate a fuoco lento, piantate i semi a diverse profondita' nel terreno per aumentare le probabilita' di ottenere la temperatura corretta per loro e annaffiate il vaso dopo aver soffiato via la maggior parte della cenere --- ma non tutta --- perche' i semi potrebbero aver bisogno dei componenti della cenere e non semplicemente del calore. Non fatelo dentro casa, senza la supervisione di persone adulte, non lasciate il fuoco incustodito).

Alcune specie davvero scoccianti hanno bisogno di enorme eroismo per germinare. Possono aver bisogno di particolari ormoni. Si tratta di piante costose e "incostanti" per quanto riguarda i risultati, quindi io le snobbo. Altre specie hanno bisogno della scarificazione (graffiare o danneggiare il tegumento del seme). Si dice spesso che il Drosophyllum abbia bisogno della scarificazione per germinare. Ho scoperto che semi freschi germinano piuttosto bene anche senza questo trattamento.

Infine ci sono dei semi che non germinano proprio mai! Molti dei semi di Allen Lowrie non germinano, ma non e' colpa sua. I semi sono buoni, e' solo che questi semi raccolti in natura non sono abituati ad essere "coltivati" ed e' come se stessero cercando dei messaggi speciali (tipici del loro ambiente naturale) per germinare. Ogni tanto, tuttavia, germinano e sono meravigliosi quando lo fanno!



Come si coltivano le piante carnivore: torba

La maggior parte delle piante carnivore ha bisogno di un terreno acido per ricreare un ambiente simile a quello delle terre paludose da cui provengono. Una pianta molto importante nelle torbiere acide e' un muschio chiamato sfagno (il nome del genere e' Sphagnum). Quando lo sfagno si decompone leggermente, viene chiamato torba da sfagno di torbiera o, piu' semplicemente, torba di sfagno (o solo torba). Utilizzate questo per i vostri primi tentativi di coltivazione delle pianta carnivore. Questa torba di sfagno si puo' trovare in quantita' diverse e, in base alla mia esperienza, e' meglio comprarla in blocchi di circa 3.5 metri cubi, il che e' un sacco di torba, ma se vi stufate delle piante carnivore potete sempre usarla nel vostro giardino. Il motivo per comprarla in cosi' gran quantita' e' che volumi piu' piccoli vengono spesso inumiditi in precedenza (in questo modo voi state pagando anche l'acqua). Per di piu', le confezioni piu' piccole sono spesso trattate con agenti umidificanti che sembrano essere tossici per alcune piante carnivore. Quando vedete della torba di sfagno, acchiappatene un pezzo (di solito e' compressa), sbriciolatela nelle vostre mani e quindi aggiungetevi dell'acqua. E' molto difficile da inumidire, e ho scoperto che il modo migliore consiste nel metterne sott'acqua una manciata, strizzare fuori l'aria e quindi lasciare che si gonfi lentamente. In questo modo assorbira' l'acqua. Voila'! Non mettete torba di sfagno secca nei vasi --- non si idratera' mai.

Kay Klier ha spedito alcune note eccellenti sulla torba e sullo sfagno per la mailing list sulle piante carnivore (sezione 4 del FAQ, "conservazione").



Come si coltivano le piante carnivore: sfagno

Invece della torba acida di sfagno, alcune piante carnivore preferiscono steli non decomposti di sfagno a fibra lunga. Alcune piante preferiscono addirittura lo sfagno vivo. Reperire in commercio lo sfagno a fibra lunga puo' essere abbastanza difficile perche' solo pochi vivai lo trattano. Non comprate il "muschio verde", o muschi generici tipo quelli che si usano nei presepi. Si tratta di robaccia e non e' sfagno di sicuro, nonostante quello che vi possano dire i ben intenzionati vivaisti. Quasi tutti i vivai sono convinti di avere lo sfagno tra i propri prodotti, ma di solito cio' che hanno e' muschio di tobiera o l'inservibile muschio verde. Ugualmente inutile e' quel materale conosciuto come torba filamentosa, che mi pare di aver capito si trovi in Europa.

Inumidite lo Sfagno come fareste per la torba.

Attenzione: quando manipolate lo sfagno secco, usate una maschera antigas e i guanti, perche' correte il rischio di contrarre la Sporotricosi.

Purtroppo sembra che la torba e lo sfagno non vengano raccolti in modo intelligente negli Stati Uniti. Si tratta di uno sviluppo piuttosto preoccupante che dovremmo tenere d'occhio. Nei messaggi sulla torba e sullo sfagno inviati da Kay Klier alla mailing list sulle piante carnivore, ci sono commenti sui vari aspetti dell'uso di questi materiali, inclusi gli impatti ambientali. Se vivete vicino ad una sfagnera, non e' corretto fare man bassa di grandi quantita' di sfagno. Se proprio dovete, prendetene qualche mazzo ma non delle borse piene (posto che abbiate il permesso dai proprietari per farlo). Lo sfagno neozelandese e' una comodita' molto costosa, che funziona molto bene, sempre che possiate permettervelo (non sono informato sulla prassi di raccolta dello sfagno in Nuova Zelanda).

Se siete veramente interessati ai muschi, potete trovare una valida lettura botanica a proposito dello sfagno nel testo di Crum "A Focus on Peatlands and Peat Mosses".

Nota aggiuntiva (Fabio): sempre in Sarrazin's, sotto la sezione "Tecniche Carnivore", c'e' una scheda dettagliata sulla coltivazione dello sfagno, se vi interessa.



Come si coltivano le piante carnivore: sabbia

I terreni di pura torba trattengono l'acqua molto bene, ma a molte piante carnivore piacciono terreni con un miglior drenaggio. Un additivo comune alle miscele di terreni e' rappresentato dalla sabbia. Io preferisco la sabbia silicea che e' una buona sabbia usata nelle fonderie per le sabbiature. Si puo' trovare nei grandi negozi di ferramenta o dove vendono forniture per le imprese di costruzioni ad un prezzo piuttosto basso. Anche la sabbia a grana piu' grossolana puo' andar bene. I granelli di questo tipo di sabbia hanno un diametro inferiore al millimetro, ma sembrano smerigli di vetro! (no, sciocchini, sono troppo piccoli per tagliarvi la pelle). Non usate sabbia di mare perche' contiene troppi sali. Evitate decisamente quei sacchi di "miscela per costruzioni" o altri composti sabbiosi che non sono altro che sacchi di cemento secco! Prima di usare qualsiasi tipo di sabbia, dovreste pulirla. Io lo faccio riempiendo un secchio a meta' di sabbia, poi faccio scorrere l'acqua sopra la sabbia agitando la miscela. L'acqua di solito e' marroncina o opaca, ma dopo un po' di questi lavaggi, l'acqua nel secchio diventa piu' chiara e la sabbia e' pronta all'uso.

Attenzione: Quando usate sabbia silicea secca, mettete una maschera ad ossigeno perche' rischiate la Silicosi.



Come si coltivano le piante carnivore: perlite, pietra pomice e vermicolite

Insieme ai classici sabbia, torba e sfagno alcuni usano anche perlite, pietra pomice e vermicolite nelle loro miscele di terreno. La perlite e' una miscela bianca di roccia sbriciolata, va molto bene se intendete fornire un buon drenaggio ad un terreno, ma non trattiene bene l'acqua. Un vaso pieno di perlite e' molto leggero! La pietra pomice, al contrario, e' piu' pesante ed e' una valida alternativa alla perlite se vi serva un po' di zavorra nel vaso. Questo potrebbe essere importante se state coltivando una pianta come l'Heliamphora che potrebbe far rovesciare un vaso riempito solo con perlite. Per altri aspetti i due composti sono molto simili. E' meglio lavare la perlite e la pietra pomice prima dell'uso (consultate le mie istruzioni sull'uso della sabbia per la procedura di lavaggio). Cercate di non inspirare la polvere sprigionata da entrambi questi prodotti di natura silicea.

La vermiculite e' un composto del tipo delle miche. E' un minerale formato da piccoli strati. Quando viene trattata per l'orticoltura, e' in grado di assorbire l'acqua e quindi e' simile alla torba. Tuttavia tende a decomporsi col tempo (come fa la torba) e per questo spesso non rappresenta un'alternativa molto in voga. Lavatela prima di usarla.



Come si coltivano le piante carnivore: miscelare i terreni

Nel creare una miscela per la coltivazione, pensate a quello che intendete ottenere. La torba garantisce la ritenzione idrica, ma non l'areazione. Inoltre e' molto acida, ma si decompone rapidamente. Lo sfagno fornisce ritenzione idrica, e' molto acido, ma ha una grana non molto fine e non e' adatto alle piante di piccole dimensioni. Inoltre e' molto costoso. La sabbia garantisce un buon drenaggio, ma da sola, puo' lasciar fuori l'aria. La perlite e' un eccellente sistema di drenaggio e favorisce il passaggio dell'aria, ma e' troppo grossolana per alcune piante molto piccole. La pietra pomice e' simile alla perlite, ma piu' pesante. La vermiculite e' simile alla torba, ma non e' acida.

Combinate gli ingredienti per ottenere lo scopo che vi siete prefissi. Una drosera a tubero avra' bisogno di un mix sabbioso (magari 2 o 3 parti di sabbia e 1 di torba), le sarracenie amano lo sfagno puro, le Piguicole messicane preferiscono piu' composti --- la mia solita miscela per queste piante e' 2 parti di perlite, una di vermicolite e una di sfagno.

Alcune piante carnivore (o per lo meno i loro coltivatori!) preferiscono altre miscele di coltivazione che comprendono sfagno vivo, corteccia, concime, carbonella, argilla, fibre di Osmunda o altri additivi. Sentitevi liberi di sperimentare e, in ogni caso, riportate le vostre scoperte. Purtroppo non ci sono ricette affidabili e consolidate che sembrino funzionare per tutti. Citero' alcune di queste miscele nella sezione delle FAQ in cui parlo dei singoli generi (Sezione 4).



Come si coltivano le piante carnivore: acqua

L'acqua pura e' fondamentale, dal momento che e' quello che le piante carnivore si aspettano dal loro habitat di palude. L'acqua del rubinetto o del pozzo nella maggior parte delle case contiene troppi additivi chimici, incluso il calcio. Con l'andare del tempo questi composti chimici uccideranno le vostre piante carnivore. La maggior parte dei coltivatori usano o acqua distillata o acqua purificata per osmosi inversa e molti coltivatori trovano che convenga di piu', per quanto riguarda la spesa, noleggiare dei purificatori per l'acqua. Le unita' per osmosi inversa di buona qualita' funzionano molto bene. Gli scambiatori invece (o addolcitori) non risultano molto utili perche' aggiungono tanti composti chimici quanti ne eliminano. Alcuni orticoltori raccolgono l'acqua piovana (ma quella e' probabile che contenga anche agenti inquinanti). Se siete agli inizi della vostra carriera con le piante carnivore, limitatevi ad usare l'acqua distillata di modo che se (quando!) otterrete dei brutti risultati, saprete di non poter biasimare l'acqua. In rete c'e' un'interessante FAQ sulla qualita' dell'acqua che ha in particolare una sezione sulle varie procedure per la purificazione dell'acqua (sezione 7, "link in rete").

Quanto dovrebbe essere umida la terra? Ricordatevi che la maggior parte delle piante carnivore sono piante di palude. Hanno sempre bisogno di acqua. Tanta tanta acqua. Se strizzate una manciata di terra, aspettattevi di vedere l'acqua che scorre giu' dalle vostre dita fino al braccio. Bagnato, umidita' e ancora umidita'. Detto questo, dovrei far presente che alcune piante carnivore sono un po' piu' asciutte e alcune hanno anche bisogno di una stagione secca, come le drosere a tubero. Se pero' le paragoniamo alle piante d'appartamento, la maggior parte delle carnivore amano l'umido. Una buona idea puo' essere quella di tenere i vasi in un vassoio pieno d'acqua per quasi tutte le piante carnivore eccetto le Nepenthes, le pinguicole e qualche tipo sui generis come Drosophyllum e alcune Byblis.



Come si coltivano le piante carnivore: illuminazione

Forse a causa dell'alta energia impiegata nella specializzazione carnivora, le piante carnivore hanno bisogno di una gran quantita' di luce --- la maggior parte di esse deve essere in pieno sole. Fare in modo che lo ricevano puo' essere una specie di sfida. Se non possedete una serra o una zona adatta alla coltivazione, avrete bisogno di un terrario ben illuminato. Per illuminare i terrari dovrete avere almeno 4 lampade a fluorescenza poste a circa 30 cm dalle piante. Usate lampade a fluorescenza bianche (cool white). Alcuni coltivatori preferiscono usare quelle ad ampio spettro o gro-lux (ma sara' vero anche per le piante? Per quanto riguarda la mia esperienza, le gro-lux ed altre lampade costose 'fitostimolanti' non funzionano per niente meglio delle meno costose lampade a fluorescenza bianche). Non usate lampade a filamento incandescente perche' sviluppano troppo calore. Le lampade a vapore di sodio a bassa pressione o a vapore di mercurio non vanno bene perche' hanno lo spettro di emissione sbagliato. Alcuni coltivatori usano lampade alogene molto costose, ma state attenti che, per esempio negli USA se acquistate questo tipo di lampade verranno a casa vostra quelli della DEA (Drug Enforcement Agency) perche' pensano che gli acquirenti di quel tipo di lampade siano potenziali coltivatori di piante illegali (storie sull'operazione "mercante verde", fatta dalla DEA, non sono leggende metropolitane purtroppo).

Andando avanti con le mie avventure sulle piante carnivore, mi sa che potrei aver enfatizzato un po' troppo l'esigenza di una forte illuminazione. Alcuni coltivatori si trovano benone solo con due lampade a fluorescenza sopra il loro terrario. Questa condizione sembra essere particolarmente buona per le pinguicole.



Come si coltivano le piante carnivore: umidita'

La maggior parte delle piante carnivore richiede condizioni di elevata umidita' dell'aria. Un terrario fornisce un'umidita' dal 50 al 90%, che e' quello che la maggior parte di piante carnivore preferisce. Dal momento che, pero', alcune piante hanno bisogno di una certa circolazione d'aria, non vi consiglio di sigillare il terrario. La circolazione d'aria sembra essere particolarmente importante per le pinguicole originarie degli Stati Uniti, mentre le Nepenthes stanno benone nei terrari sigillati.

C'e' chi non usa i terrari, ma mette invece le piante su un sottovaso pieno d'acqua o ciotoli e acqua. Cio' potrebbe favorire un po' l'umidita', ma non penso che sia molto efficace. La maniera migliore per aumentare l'umidita' al livello delle foglie (che e' dove conta veramente) e' mettere una specie di tenda di plastica trasparente sopra la pianta. Se vivete in una zona umida, probabilmente non ce ne sara' bisogno. Se invece vivete in zone con clima piu' asciutto, tentare di aumentare l'umidita' potrebbe essere un fattore importante da prendere in considerazione.



Come si coltivano le piante carnivore: esigenze di dormienza

In alcune parti del mondo non ci sono stagioni differenti. Ad esempio i tropici rimangono al caldo per tutto l'anno. Le piante carnivore di queste zone possono essere coltivate per tutto l'anno. Il clima e' sempre buono! La maggior parte delle piante carnivore, pero', crescono in habitat che sono piuttosto inospitali durante alcune stagioni. Per sopravvivere in questi periodi, le piante o producono semi e muoiono o entrano in un periodo di dormienza. Se cercate di coltivare una pianta che sta per entrare in dormienza, dovete rispettare le sue esigenze di riposo altrimenti la pianta provera' allo stesso tempo a crescere e a riposare e, come risultato di questa confusione, morira'.

Piante diverse entrano in dormienza in stagioni diverse. Molte piante carnivore si riposano durante il freddo dell'inverno producendo degli ibernacoli o rosette a struttura molto fitta --- alcune drosere, pinguicole e utricolarie sono note per questo tipo di formazioni. Altre, come Sarracenia, Darlingtonia o Dionea semplicemente arrestano la crescita o muoiono lasciando solo il rizoma.

Il freddo non e' l'unico nemico. Il calore eccessivo e' un'altra ragione per cui le piante possono ibernarsi. Le drosere dell'Australia occidentale sono famose per il loro adattamento alle estati calde e secche. Le specie a tubero regrediscono ad un cormo sotterraneo per parecchi mesi dell'anno. Allo stesso tempo, le delicate specie pigmee arrestano la crescita nascondendosi all'ombra delle foglie della stagione precedente ormai morte.

Piante come le dionee e le sarracenie attraversano un periodo di dormienza al fresco per circa tre mesi. Queste piante amano le temperature piu' fresche, ma hanno comunque bisogno di un po' di illuminazione. Nel tentare di capire che tipo di dormienza dovreste fornire alle piante, pensate al loro habitat originale. Le dionee provengono dalle coste della Carolina del Nord. La' puo' far parecchio freddo, anche se non dovete congelare le vostre piante! (troverete altre annotazioni sulla dormienza delle dionee nella sezione delle FAQ dedicata a questo genere, sezione 2).

Non importa se non potete tenere le vostre piante in condizioni di super lusso per tutto l'anno. Se esse vogliono entrare in dormienza dovreste fornire loro un periodo di riposo nelle condizioni opportune di temperatura, fredda o calda che sia. Ad alcuni coltivatori questo fatto non va giu' perche' vorrebbero godersi le loro piante per tutto l'anno. Le provano tutte per tenere sveglie le loro piante anche dopo l'ora di andare a letto! Cio' non da' sempre buoni risultati. Invece, coltivate delle piante che siano attive durante l'inverno insieme quelle che lo sono in estate-questo naturalmente e' anche un buon metodo per alimentare la mania di collezionare piante e giustificare l'ampliamento della vostra collezione.



Come si coltivano le piante carnivore: temperatura

L'esigenza di un ambiente umido e illuminato indice molti coltivatori di piante carnivore ad utilizzare un terrario. Questo va bene, finche' non si oltrepassano gli estremi di temperatura che la maggior parte delle piante carnivore possono tollerare. I principianti ottengono i migliori risultati con la coltivazione delle piante carnivore tropicali. Queste piante non gradiscono temperature molto piu' alte di 38°C. Il trucco e' riuscire a dare a queste piante quanta luce vogliono senza cucinarle. Io trovo che un soluzione utile sia quella di coprire un terrario quasi del tutto con una lastra di vetro e poi installare delle lampade a fluorescenza qualche cm sopra il vetro. Se avete una buona manualita', potete acquistare ad una modica cifra un piccolo ventilatore da computer in un negozio di materiale elettronico e modificarlo abbastanza facilmente in modo che soffi l'aria tra una lampada e l'altra (assicuratevi di comprare un ventilatore alimentato da corrente alternata). C'e' una descrizione di tutti questi stratagemmi nella mia pagina web dove parlo di come costruire un terrario. State attenti a non piazzare il terrario vicino a una finestra perche' se ci batte il sole puo' surriscaldarsi molto rapidamente.



Come si coltivano le piante carnivore: fertilizzanti e hamburger

Come buona regola: non fertilizzate mai. La maggior parte dei fertilizzanti uccidono le piante carnivore. Solo poche specie sembrano apprezzare (o almeno tollerare) i fertilizzanti e per queste utilizzate il Miracid (quello del tipo 30-10-10 e' consigliato da molti coltivatori, ma io non l'ho mai provato). Tuttavia se avete voglia di catturare degli insetti e darli vivi alle vostre piante, divertitevi! Gli insetti morti di solito non sono graditi alle piante che sono in grado di "muoversi" per catturali. Gustatevi i numerosi capitoletti della sezione 2 di queste FAQ su come nutrire le dionee. Di sicuro non date alle vostre piante insetti uccisi dagli insetticidi. Oh, e a proposito del nutrire le piante con carne macinata, quello e' un ottimo modo per ucciderle. Le piante carnivore si aspettano di trovare degli insetti come preda, non piccoli frammenti di mucca. Se non pensate che faccia molta differenza, pensate a questo: mangereste un hamburger fatto con visceri macinati di insetti?



Cos'e' il Superthrive?

Nota aggiuntiva (Fabio): Barry ha presentato la sua pagina sul Superthrive con un sacco di pubblicita' ironica e racconti fantasmagorici un po' come succede qui in italia per certe pubblicita' di serie 'b' sui canali privati tipo "con CRINEX vi ricrescono i capelli in 5 settimane!" o "SUPER-FALLUS e le vostre doti di amatore reggeranno per un'intera settimana! Nessuna donna potra' resistervi!".
Ho escluso questa parte come pure i pareri degli utenti, che sono semplicemente riassunti alla fine.
Per inciso, il Superthrive non si trova in vendita in Italia, che io sappia. Alcuni se lo fanno arrivare dagli USA via posta. Ok, passiamo ora alle parole di Barry sul Superthrive...


Personalmente ho molti dubbi sul Superthrive. Il produttore promette miracoli, piante mostruose in poche settimane... a dir poco ridicolo. Comunque sia, il Superthrive e' un prodotto liquido in vendita nei vivai, qui negli USA. Il produttore assicura un ottimo successo con tutte le piante, grazie ai misteriosissimi ingredienti magici. In tutta sincerita', qualcuno ha effettivamente riportato un discreto risultato con Nepenthes.

Io ho comperato una bottiglia di 'sto coso, l'ho aperta ed annusata e vi posso dire che di primo acchito contiene un sacco di vitamine-B. Assomiglia, come odore a prodotti simili ("Vegemite" e "Marmite"), ma ha un gusto molto piu' schifoso (si, le ho assaggiate tutte e tre, e, tra l'altro, non e' che mi abbiano causato alcuna crescita miracolosa... hehe...)

Ho ripetutamente cercato di ottenere dei test fatti su base seria e scientifica con questo prodotto sulle carnivore. Per test seri intendo test fatti su due gruppi di piante identiche (stesso clone), una trattata con Superthrive e una senza. Mi si dice che con il Superthrive le piante crescono anno dopo anno! Anche le mie, accidenti, e io non lo uso! Se qualcuno davvero puo' convincermi della utilita' di Superthrive con un test serio, mi contatti. Davvero! Io dal canto mio faro' un esperimento sul Superthrive, su 500 Nepenthes (che pare sia l'unica pianta che ne beneficia davvero) e poi vi diro' i risultati.

Per ora, eccovi i commenti di alcuni coltivatori qui negli USA che usano Superthrive regolarmente su piante canivore:

(1) Uso Superthrive sulle mie Nepenthes (...) sia concentrato che alla normale diluizione (...). In ogni caso dopo tanto tempo che lo uso ora lo uso meno, visto che comunque non ho ancora visto alcun miracolo imputabile a questo prodotto.

(2) Lo uso su Heliamphora e Nepenthes, su una palma che ho a casa, una camelia e altre piante (...). Sono convinto che la mia N. rajah non avrebbe mai fatto ascidi senza Superthrive. Oltretutto ti posso dire con certezza che il Superthrive ha letteralmente resuscitato e fatto esplodere di salute la mia camelia. Sono certo di questo. Lo uso ora su tutte le piante che sembrano stressate o sofferenti.

(3) Lo uso su Nepenthes alata e ho notato un aumento di numero e dimensione degli ascidi. Allo stesso modo, ho notato anche un certo effetto benefico su una Brassia che tengo a casa. Se ti devo dire la verita' non posso dirti con certezza se sia merito del Superthrive o d'altro, visto che non ho fatto controlli negativi. Potrebbe essere anche merito di cambiamenti nella mia tecnica di coltivazione o semplicemente un adattamento e maturazione delle due piante con l'eta'.





Cos'e' questo animaletto che mangia la mia pianta carnivora?

Nota introduttiva (Fabio): tra parentesi ho lasciato i nomi comuni in inglese dei parassiti in questione. Spesso infatti qualcuno sente parlare di "thrips" e non ha la piu' pallida idea di cosa siano, non potendo trovare questo termine nemmeno nei dizionari.
Anche se le piante carnivore mangiano gli insetti, sono lo stesso vittime dei parassiti. Alcuni parassiti sono piu' difficili di altri da eliminare. Prima di poter attaccare la creatura che sta attaccando la vostra pianta, dovete identificarla. Spero che questa raccolta di insetti e parassiti vari, con relative descrizioni, fotografie e link ad altri siti, vi possa aiutare nella messa a punto di una soluzione contro i parassiti.

I tipi di cura sono descritti nella prossima domanda.

Afidi: (foto) Questi insetti vivono succhiando la linfa delle piante. Potete vederli a piccoli "greggi" sulle vostre amate piantine, non fare nient'altro che banchettare. Gli afidi hanno poche difese contro i loro nemici tranne che l'abilita' di riprodursi con un tasso incredibilmente elevato (si pensa che le femmine nascano addirittura gia' incinte, anche se in questo caso mi lascia abbastanza perplesso la questione su chi sia il padre). In natura, le piante infestate dagli afidi vengono scovate dai predatori naturali di questi insetti e quindi raramente diventano un problema. Nelle colture, tuttavia, questi predatori sono molto rari. Alle formiche piace molto nutrirsi della soluzione zuccherina secreta dagli afidi e quindi di fatto proteggeranno gli afidi dai predatori --- cio' non aiuta neanche un po' i coltivatori di piante carnivore. Gli afidi possono presentarsi con una ampia varieta' di colori e hanno dimensioni intorno ai 2.5 mm al massimo. Le infestazioni piu' consistenti sono facili da riconoscere --- i gruppi di afidi si vedono abbastanza bene e fanno si' che la pianta cresca con una forma attorcigliata, anormale e tozza.

Cocciniglia: (foto) questa e' una strana bestia che non sembra quasi una creatura vivente. Quando le cocciniglie femmine sono molto giovani si attaccano ad una pianta, sviluppano un robusto rivestimento e non si muovono piu' da qual punto. Questo esoscheletro rigido e cerato rende molto difficile l'attacco delle cocciniglie da parte dei pesticidi. Le infestazioni piu' gravi si presentano sotto forma di moltissimi dischi marroncini (o giallo chiari o neri a puntini o altro) a forma circolare o ellissoidale sulla superficie della pianta, della dimensione, per capirci, di una lettera "O" in carattere 12 (come nella maggior parte dei libri). A volte sono piatti, altre volte sporgono all'esterno. Possono avere diverse colorazioni. Attenzione --- le cocciniglie conosciute dalla maggior parte della gente sono quelle femmine --- i maschi della cocciniglia non possiedono apparato boccale, non si nutrono e si vedono molto raramente.

Cocciniglia cotonosa: (foto) Quest'insetto, come dice il nome, fa parte dello stesso gruppo delle cocciniglie, ma invece di produrre un esoscheletro rigido, si riveste di una polvere cerata (che lo protegge dalla maggior parte dei pesticidi). Se non disprezzassi cosi' tanto queste creature, potrei trovare persino carina la loro complicata silhouette. Piccoli mostriciattoli bastardi. A differenza degli afidi e delle cocciniglie, le cocciniglie cotonose strisciano di qua e di la', cosi', all'occorrenza, possono trasferirsi in varie parti della vostra collezione. Infettano anche le radici, cosi' una pianta che sembra ospitare solo una o due cocciniglie cotonose potrebbe in realta' dare nutrimento ad una potente popolazione di questi mostri giusto sotto la terra! Le infestazioni piu' gravi hanno l'aspetto di masse bianche tipo batuffoli di cotone. Gli individui singoli sono lunghi qualche millimetro, ma ho visto delle specie tipiche del deserto che erano grandi quasi un centimetro!

Tripidi (o larva minatrice): (foto di foglia danneggiata) Questi sono insetti molto piccoli e molto difficili da vedere ---avete bisogno di un microscopio per riuscire a vedere i loro corpicini affusolati. Eppure i sintomi del loro attacco sono inequivocabili. Quando succhiano la linfa della pianta, producono un essudato nerastro, proprio come fanno gli afidi. Queste goccioline spesso cadono sulla pianta e vi puo' capitare di non capire che cosa siano quelle chiazze sulle vostre piante. Man mano che l'infezione peggiora, la pianta infestata si scolorisce --- se prima era di un bel verde vivace, diventera' biancastra, come se fosse stata messa in candeggina. I tessuti sembrano secchi o raggrinziti. Odio i tripidi!

Fumaggini e Muffe: (foto) Questo problema e' causato da molti fungi Attinomiceti dell'ordine dei Dothideales, che comprende il genere Capnodia (Fumago) e Limacinia. La presenza delle muffe e' in realta' un segno che la pianta e' malata piu' che essere di per se' un effettivo problema. La muffa cresce perche' si nutre dell'essudato zuccherino secreto da insetti come le cocciniglie o gli afidi. Le muffe possono essere un problema abbastanza seccante anche in colture non infestate in quei casi in cui sono le piante stesse a produrre sostanze zuccherine all'interno delle trappole (secrete appositamente per attirare le prede). Di solito vengono via facilmente spruzzando la pianta con acqua. Puo' capitare di dover raschiare leggermente per eliminarle dalle trappole di Nepenthes e sarracenie.

Moschette bianche: (foto) Questi minuscoli insettini volanti (lunghi solo 1.5 mm circa) sono simili, per come si presentano, ai moscerini, ma, diversamente da questi, possono dare grossi problemi nelle serre. Fortunatamente non li ho mai visti attaccare in maniera consistente le piante carnivore.

Chiocciole e lumache: queste creature le conosciamo bene tutti, amano andar in cerca di giovane tessuto vegetale e divorarlo con quelle loro maledette radule raschianti. Macina, macina, macina e ben presto v i ritrovate con le trappole delle vostre Sarracenie tutte distrutte!

Acari (foto) non ne ho mai visti molti sulle piante carnivore tranne quella volta che hanno attaccato alcune delle mie dionee e anche un Cephalotus. Il risultato e' stato rattristante. Gli acari sono piccoli granelli che di solito mettono su bottega sui germogli apicali della pianta. Li' formano grandi colonie che potete riconoscere perche' producono dei filamenti tipo ragnatele, molto simili a quelle prodotte dai ragni. Potete distinguerle dalle ragnatele di ragno (che invece non sono nulla di preoccupante) da queste caratteristiche: 1) la posizione vicino al germoglio apicale della pianta 2) la presenza di acari sulla ragnatela --- cercate dei microscopici puntini rossi che si muovono qua e la'e 3) l'assenza di un ragno vero e proprio.
Nota aggiuntiva (Fabio) Non so se cio' sia dovuto a un tipo diverso di popolazione di parassiti, in Italia, ma personalmente ho avuto molti piu' problemi con gli acari che non con afidi e cocciniglie. Quindi tenete d'occhio le vostre piante, questi microscopici puntini giallini o rossi sono davvero in grado di deformarvi una pianta in poco tempo e sono tutt'altro che rari.

Bruchi (foto) queste larve di farfalle e falene sono altrettanto nocive che lumache e chiocciole. Se trovate buchi e piccole cacchine nere sulle vostre piante, sapete che i bruchi sono venuti a farvi visita.

Vermi La maggior parte degli esperti di giardinaggio vi diranno che dovete considerare i vermi degli amici. Lo dicono perche' questi animaletti mangiano le sporcizie e le digeriscono espellendo quindi la sporcizia metabolizzata che arricchisce il terreno di nutrienti. Attraverso questo processo convertono la materia organica inerte in terra fertile di cui le piante possono nutrirsi. Dal momento che le piante carnivore hanno pero' bisogno di un terreno povero di nutrienti, i vermi in questo caso conducono un'azione dannosa, arricchendo troppo il terreno. Io ho un problema con i vermi rossi in particolare. Li detesto!

Moscerini questi sono insetti di cui non dovete preoccuparvi. I moscerini sono piccoli insetti marroni che scorrazzano sulla superficie del terreno. E' possibile che le loro larve mangino le piantine appena nate, ma non e' sicuro che questo effettivamente avvenga. Non mi danno fastidio i moscerini soprattutto perche' possono diventare un cibo eccellente per le pinguicole e le drosere pigmee!

Link ad alcuni siti con informazioni sui parassiti:
University of California, progetto di controllo dei parassiti
Virginia Cooperative Extension
Ohio State University Extension
Ohio State University Floriculture




Come faccio ad ammazzare quest'animaletto che sta mangiando la mia pianta carnivora?

Strano ma vero, persino le piante che mangiano gli insetti sono a loro volta vittima degli stessi parassiti, proprio come le altre piante.

Se le vostre piante hanno dei parassiti, rimuoveteli manualmente (tirateli via uno ad uno) perche' le piante carnivore sono molto sensibili ai pesticidi. I sistemi di controllo biologico, come l'uso di coccinelle, durano poco perche' vengono velocemente consumati dalle piante! Se passate ad un approccio di tipo chimico, i migliori risultati pare siano stati ottenuti con alcool isopropilico, piretro, diazinon e malathion. L'impiego di sostanze chimiche ha bisogno di una precisazione: cio' che funziona per una persona, puo' non andar bene per tutti. I saponi insetticidi, sfortunatamente sembrano essere letali per le piante carnivore anche se alcuni coltivatori sembrano usarli senza nessun problema.

Io ottengo dei buoni risultati spalmando un batuffolo di cotone imbevuto di alcool isopropilico sui parassiti (anche se un mio amico ha quasi ucciso una pianta carnivora per il troppo alcool). Di solito si pensa che il piretro, un composto estratto dal Crisantemo, sia piu' delicato sulle piante --- alcuni coltivatori amano usarlo sulle loro carnivore (ma personalmente l'ho visto danneggiare trappole e fiori di Sarracenie). Il Diazinon e' molto efficace contro vari tipi di parassiti e non danneggia Sarracenie e alcuni tipi di Utricularie. Qualcuno si trova bene con il Malathion --- ha il vantaggio che si puo' trovare il forma di polvere idratabile. La forma in polvere idratabile e' di gran lunga preferibile ai prodotti gia' pronti, dal momento che anche se il Malathion da solo e' ben tollerato dalle carnivore, i solventi e gli additivi utilizzati nelle soluzioni liquide gia' pronte pare siano invece tossici per queste piante.

Quando applico gli insetticidi, lo faccio all'ombra e in giornate piu' fresche perche' ho il sospetto (non provato peraltro) che queste condizioni siano piu' blande per le piante. Inoltre, ricordatevi di indossare le opportune maschere di protezione per la faccia e guanti quando maneggiate composti tossici.

La maniera migliore per curare le muffe e' eliminare l'infestazione del parassita che produce le secrezioni zuccherine. Quando ho avuto questo problema (con le moschette bianche) nella mia serra, ho visto che scuotendo le piante infettate le moschette bianche volavano via prese dal panico. Poi, facendo ondeggiare nell'aria una grande drosera, come la Drosera capensis, mi sono preso cura di loro in maniera definitiva. Dopo un po' di questi trattamenti le infestazioni erano state decimate. Si puo' anche usare un batterio (Bacillus thuringensis) che attacca i bruchi. Anche se il batterio in se' non e' dannoso per piante carnivore, sappiate che potrebbero esserlo i surfattanti e altri ingredienti "non attivi" inclusi in queste preparazioni che sarebbero altrimenti molto vantaggiose.

Alcuni coltivatori hanno problemi con agenti infestanti un po' piu' grandi, come cervi, procioni, scoiattoli, uccelli e opossum. Sfortunatamente, se questi animali hanno deciso di infastidire le vostre piante, sono cacchi amari. L'unica cosa che potete fare e' ingabbiare le piante. Fili elettrici e altri stratagemmi sono poco affidabili, nella migliore delle ipotesi.



Ma come faccio a propagare le mie piante?

Ci sono vari metodi per propagare le piante carnivore. Le tecniche utilizzate dagli appassionati includono la talea da foglia, da radice e da fusto, la separazione delle corone di crescita, l'uso dei semi, delle gemme, dei tuberi laterali, delle plantule avventizie e la coltura tissutale. Tuttavia, non tutti i metodi vanno bene per tutte le piante. Per esempio, l'unico sistema efficace che io conosca per propagare la Byblis liniflora e' attraverso i semi, mentre la Drosera capillaris puo' essere propagata da seme, talea fogliare o talvolta per falsa viviparita'. Le drosere pigmee, come la D. roseana fa delle foglie modificate (chiamate gemme) che si staccano e possono essere piantate come si fa per i semi. Il metodo per cosi' dire ideale dipende dalle piante che state coltivando. Dovrete chiedere in giro o fare delle prove per conto vostro. Potete trovare parecchie informazioni sulla propagazione in quella sezione delle FAQ che e' dedicata ai singoli generi. Una volta capito quale metodica seguire, questo sito o un qualsiasi libro sull'orticoltura delle piante carnivore vi dira' come procedere.

Nota aggiuntiva (Fabio): se siete interessati alle tecniche di propagazione delle piante carnivore, sia a livello di seme che a livello di moltiplicazione agamica, potete controllare la sezione "Tecniche Carnivore" di questo sito (Sarrazin's) dove ci sono dei brevi corsi illustrati.



Dove posso comperare piante carnivore?

Premessa (Fabio): in Italia si possono trovare alcune piante carnivore in piu' o meno tutti i grossi vivai. In questi pero' trovate solo la solita dionea, e se siete fortunati, qualche sarracenia e qualche Nepenthes (spesso ibridi di facile coltivazione). Tenete a mente che praticamente tutti i rivenditori in Italia hanno una cultura riguardante le carnivore che rasenta lo zero, e i consigli che riceverete sono spesso fuorvianti e errati, per non parlare di piante mal determinate o senza cartellini. C'e', pero', fortunatamente, una serra che e' specializzata in piante carnivore, e i cui proprietari sono tra i migliori coltivatori di carnivore a livello italiano. Questa serra vende decine di specie e varieta' differenti, correttamente identificate, e spedisce in tutta italia. Indirizzo e nome:
Piante Esotiche Marsure
Serra da esposizione e vendita di piante carnivore
Via Cividina 10, Povoletto, loc. Marsure di sotto (UD) CAP I-33040
Telefono: 0432/679443
Chiedete di Furio o Lilli.


Esistono al mondo diversi posti dove potete comperare piante carnivore. Ricordate, pero', e' assolutamente imperativo che acquistiate piante da serre con ottima reputazione (che moltiplicano le loro piante senza saccheggiare siti naturali). E' fondamentale che non acquistiate mai piante raccolte illegalmente, in natura. Ho stilato una lista di rivenditori a livello mondiale (vedi Sezione 7, "risorse in rete").



Ma la gente se le scambia? Come faccio ad entrare anch'io nel giro?

Dopo aver acquistato le piante classiche disponibili in commercio, il passo successivo e' cercare di procurarsele tramite scambio con altri coltivatori. Questo e' lato molto piacevole di questo hobby. A poco a poco sviluppi una rete di comunicazione con gli altri coltivatori di tutto il mondo con cui inizi a scambiare semi, piante e vari propaguli. Conoscete la gente attraverso le mailing list sulle piante carnivore, o mettendo degli annunci sulle riviste specializzate. Anche i veterani di questo hobby, di fronte ai quali avrete un debole o praticamente nullo potere di scambio, potrebbero essere disposti a vendervi alcune cose per una modica cifra piu' le spese postali. Gli appassionati hanno la tendenza ad essere persone molto gentili e socievoli. Se vi capita di leggere un articolo sulla coltivazione in una rivista che si occupa di piante carnivore e l'autore include anche il suo indirizzo, scrivetegli/le tranquillamente, a quella persona fara' piacere avere vostre notizie e potrete sviluppare un rapporto di scambio. Io scrivo anche alle persone che abitano nella mia zona, se il loro indirizzo e' negli elenchi dei coltivatori di piante carnivore (che a volte sono forniti dalle associazioni a cui potete aderire).

Adesso ci sono anche delle possibilita' di scambio in rete. Date un'occhiata alla growlist sulla pagina web di Chris Frazier e al sito di scambio sul CP-database si Rick Walker (gli indirizzi li trovate, al solito, nella sezione 7 del FAQ "Risorse in Rete").



Posso coltivare le piante carnivore in giardino?

Non saprei, perche' non so dove vivi. Se stai in una zona con estati umide (50% umidita' o piu') e inverni durante i quali le brutte gelate sono rare (o assenti), potresti essere in grado di coltivarle in giardino. Forse un acquitrino dietro casa potrebbe fare al caso tuo? Scava un fosso nel tuo giardino (un gran bel fosso), mettici dentro una piscinetta di plastica e poi usa questa piscina per fare l'acquitrino!

Ricordatevi che le piante carnivore non sono state selezionate con lo scopo di renderle piu' adatte al giardinaggio. Per questo sono piante da giardino che non perdonano. Se il vostro giardino assomiglia molto al loro ambiente naturale (cioe' se le condizioni di quantita' d'acqua, tipo di terreno, pH, umidita', escursione termica etc..,sono le stesse dell'habitat naturale) allora le piante prospereranno. Cio' e' tuttavia piuttosto improbabile.

La maggior parte degli appassionati le coltivano all'interno di terrari o in serra.

Nota (Fabio): l'Italia e' fortunatamente molto poco estesa rispetto agli USA, quindi possiamo fare delle considerazioni generali. Noi siamo (quasi tutti) fortunatissimi, e il nostro e' uno dei pochi posti al mondo dove possiamo tranquillamente costruire delle torbiere artificiali all'esterno. In Italia, ad esclusione del Sud e dell'arco alpino e appenninico, il clima prevede una estate calda, lunga e umida, e inverni non troppo rigidi e con le temperature che raramente scendono molto sotto lo zero. Quindi strappatevi i capelli, perche' e' appunto possibile coltivare con successo, all'esterno, piante come le dionee, le sarracenie, le pinguicole e molte drosere.



Posso riuscire anch'io a far crescere quegli enormi viticci di trappole che ho visto in una serra?

Immagino che tu stia parlando delle Nepenthes, le piante ad ascidio tropicali. Le Nepenthes sono piante stupende, e anche se fossi in grado di farle crescere in casa tua, dubito che durerebbero molto. Le Nepenthes amano l'umidita', proprio da giungla, e la maggior parte della gente non tiene la propria casa in queste condizioni. Per coltivare le Nepenthes probabilmente avrete bisogno di una serra per mantenere un clima molto caldo e soprattutto umido. Qualche specie piu' piccola, come la Nepenthes ampullaria o la Nepenthes gracilis possono essere coltivate in terrario (ma non chiedetemi se me ne avanza qualche esemplare --- non ne ho nessuno). Se proprio stai morendo dalla voglia di coltivare quel genere di piante, ci sono molti buoni vivai specializzati in Nepenthes e potete trovare l'elenco alla sezione 7 del FAQ (Link in rete).

E per non lasciarti completamente a bocca asciutta, ho un bel pezzo sulla coltivazione delle Nepenthes che mi ha spedito David Purks (cliccate qui Nota (Fabio)e' ancora in inglese.... qualcuno lo vuole tradurre?).



Che cos'e' la coltura tissutale?

Alcuni coltivatori preferiscono evitare del tutto la faccenda dei terreni per la coltivazione e propagano le loro piante in capsule Petri in condizioni di laboratorio, Questa procedura e' chiamata coltura tissutale. Nonostante il nome che puo' sembrare strano, la coltura tissutale e' il metodo migliore per propagare rapidamente alcune specie. Di solito tramite Internet si riesce sempre a trovare qualcuno che si occupa di questa tecnica, potete contattare queste persone tramite le mailing list. Rick Walker ha messo insieme una lezioncina piuttosto carina sulla coltivazione delle piante carnivore tramite coltura tissutale, potete trovarla sul suo database (v. sezione 7).

Nel complesso credo che vi deluderei sulle domande a proposito della coltura tissutale perche' non l'ho mai provata. Mi piace troppo l'odore dello sfagno bagnato.



Che cosa sono la Silicosi e la Sporotricosi?

La Silicosi e' una malattia causata dall'inalazione di particelle di sabbia silicea. Queste particelle si accumulano nei polmoni e irritano il tessuto. E' consigliabile quindi indossare una maschera antigas quando si lavora con la sabbia silicea.

A proposito della Sporotricosi, ho trascritto e riassunto un articolo scritto da Darroll D. Skilling, patologo vegetale capo alla N. Carolina Forest Experiment Station (1992 Folwell Ave., St. Paul MN 55108) per la rivista Carnivorous Plant Newsletter nel numero di Marzo del 1984:

"La sporotricosi e' causata dal fungo Sporotrichum schenckii, la cui presenza e' stata osservata in terreno, fiori, arbusti e anche nei puntelli di legno di alcune miniere. Trovato anche nello sfagno. Non e' chiaro il meccanismo attraverso il quale il muschio viene contaminato e i tentativi di rinvenire il fungo nelle sfagnere sono stati fallimentari, ma e' stato osservato nelle balle di sfagno che arrivano ai vivai. Il fungo e' diffuso in tutto il territorio degli Stati Uniti, in particolare nel Wisconsin. Dal 1984 i vivai che fanno parte delle foreste statali non imballano le piantine nello sfagno a causa di questo problema. Anche il vivaio del Michigan USDA Forest Service ha smesso di utilizzare lo sfagno. L'infezione si sviluppa quando le spore fungine entrano nel derma attraverso delle ferite aperte sulla pelle, tipo graffi o abrasioni,. In un arco di tempo che puo' andare da una a quattro settimane, una piccola vescichetta indolore si sviluppa nella zona da cui le spore sono entrate. Questa vescica si infiamma e si ingrossa lentamente. Man mano che il fungo si espande attraverso il sistema linfatico, altre aree del corpo possono infettarsi. Si possono sviluppare dei noduli lungo i vasi linfatici infettati e i linfonodi possono ingrossarsi e diventare dolenti. S e non viene curata, la malattia progredisce lentamente fino ad attaccare le ossa, gli organi interni e il resto della pelle. Se, tuttavia, viene diagnosticata in una fase iniziale, la malattia puo' venire curata adeguatamente ed e' raramente letale. Le cure consistono nella somministrazione di ioduro di potassio assunto per via orale, piu' volte al giorno, per un periodo fino a tre mesi. Sono da aspettarsi anche disturbi di stomaco. Sono convinto che sia stata sviluppata anche un'altra cura e che sia preferibile a quella sopra citata. Informazioni piu' recenti indicano che ci siano dei dubbi riguardo all'esatta specie del fungo."

Un malato (S.F.) mi ha detto che la malattia e' anche chiamata malattia di Rosarian e ha scritto:

"Sono stato uno dei fortunati a beccarsi questa malattia due anni fa'. Credo di averla contratta perche' avevo una piccola puntura di insetto (forse un morso di ragno) e poi ho rinvasato delle piante carnivore senza i guanti. La ferita sul dorso della mia mano si e' allargata e aperta, aveva un aspetto orribile e non ne voleva sapere di rimarginarsi. Non e' che facesse male, era solo orripilante. Dopo circa una settimana mi sono rivolto ad un medico che mi ha prescritto degli antibiotici (nessun effetto, dal momento che si tratta di un'infezione fungina). Quando sono andato dal mio medico curante due settimane dopo (lui non era stato libero fino a quel momento) gli ho accennato al fatto che avevo maneggiato dello sfagno e che sapevo che era collegato ad una qualche malattia. Egli aveva vagamente sentito parlare della malattia di Rosarian e lesse qualcosa in proposito finche' la mia mano veniva sottoposta a radiografia (per escludere la possibilita' dell'infezione da corpo estraneo). Mi mando' da un dermatologo che mi fece una biopsia e finalmente, (quasi tre settimane piu' tardi) confermo' la diagnosi. Non aveva mai visto casi di questa malattia e mi ha fatto fare tutto il giro (ospedale universitario) per farla vedere a tutti. Un bel divertimento.
La cura consiste in tre mesi di ioduro di potassio, preso per bocca, dovevo mescolarlo con l'acqua e bermelo tre volte al giorno. Una gran rottura e fa abbastanza schifo. Ma almeno ha funzionato e adesso e' tutto OK. Se NON viene curata, alla fine puo' diventare un'infezione sistemica e puo' ucciderti. Non ho maggiori probabilita' di contrarla adesso di quante ne avessi prima."


Devo dire la verita', ancora adesso non indosso sempre i guanti, ma STO MOLTO ATTENTO se ho un qualsiasi tipo di ferita sulle mani! QUINDI OCCHIO!

Un amico mi ha detto che un articolo apparso sul AOS Bulletin riportava che lo sfagno neozelandese (una volta considerato sicuro) puo' portare il fungo. Il succo del discorso e' "Quant'e' infettivo?". Nel mio giro conosco parecchie persone che utilizzano lo sfagno in maniera in maniera estensiva e solo due si sono ammalati. Ma per stare al sicuro, quando ci lavoro cerco di ricordarmi di usare maschera e guanti.



Che cosa sono i cultivar?

Un cultivar e' l'equivalente, nel mondo del giardinaggio, di una pianta con il pedigree (la parola proviene dalla contrazione dell'espressione 'cultivated variety'). Un cultivar e' una pianta che e' stata selezionata per particolari pregi che la distinguono dalle altre piante. Potete riconoscere un cultivar perche' la pianta ha il nome del cultivar scritto tra singole virgolette. Ad esempio Sarracenia 'Dixie Lace' o Darlingtonia 'Othello'. Dal momento che le singole virgolette sono usate per indicare i cultivar, e' importante non utilizzare questo tipo di dicitura, nei vostri elenchi di piante, per altri scopi. Per esempio, non dovreste riferirvi ad una bella Sarracenia leucophylla che proviene dall'Alabama con la dicitura Sarracenia leucophylla 'Alabama' perche' messo cosi' sembra il nome di un cultivar. Usate invece un trattino come Sarracenia leucophylla---Alabama.

Attenzione, solo per il fatto che possedete una pianta particolarmente bella, non merita necessariamente di essere registrata come cultivar. Non ho mai visto una sarracenia che non mi piacesse, ma non per questo dovrebbero essere tutte selezionate come cultivar!

Leggete le prossime FAQ per saperne di piu' sui gruppi di cultivar e su come registrare la vostra pianta come cultivar.



Che cosa sono i gruppi di cultivar?

I gruppi di cultivar sono, beh, sono gruppi di cultivar! Lascia che ti faccia degli esempi (ipotetici). Supponiamo che tu sia un ibridatore di sarracenie e stia cercando di selezionare degli ibridi con l'orlo degli ascidi magnificamente increspato. Hai ottenuto un ibrido cosi' carino che ha deciso di farne un cultivar chiamato Sarracenia 'Gigetto Merletto'. Poi supponi di aver ottenuto in seguito un altro cultivar che hai chiamato Sarracenia 'Merletto Fitto'. Supponi di voler far capire che entrambi questi cultivar fanno parte del tuo programma di incroci per selezionare l'orlo merlato. Potresti allora registrare il nome del gruppo di cultivar proprio come hai registrato il nome dei singoli cultivar. Giusto per giocare un po' di fantasia, supponiamo che tu lo abbia chiamato gruppo di cultivar Onda Meravigliosa. Se successivamente ottieni un altro ibrido con orlo merlato che puo' rientrare in questo gruppo, potresti far notare che anch'esso dovrebbe essere incluso nel gruppo di cultivar Onda Meravigliosa. Se hai battezzato questa nuova pianta 'Merletto gigante', avresti allora tre membri di questo gruppo di cultivar e precisamente:

Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Gigetto Merletto'
Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Merletto Fitto'
Sarracenia (Gruppo Onda Meravigliosa) 'Merletto Gigante'

Potresti anche indicarle con la dicitura:
Sarracenia 'Gigetto Merletto' (Gruppo Onda Meravigliosa)
Sarracenia 'Merletto Fitto' (Gruppo Onda Meravigliosa)
Sarracenia 'Merletto Gigante' (Gruppo Onda Meravigliosa)

I nomi dei gruppi di cultivar si registrano tramite il Carnivorous Plant Newsletter alla stessa maniera dei nomi dei cultivar.

Per inciso, alcune note supplementari sui gruppi di cultivar. Una pianta puo' far parte di piu' di un gruppo di cultivar. Quindi, se la tua Sarracenia 'Merletto Fitto' e' una pianta nana, puoi caratterizzarla anche quale membro del gruppo di cultivar delle piante nane, se ne esiste uno. Inoltre, in base ai limiti che poni alla definizione di un gruppo di cultivar, qualcun altro potrebbe aggiungere un cultivar al tuo gruppo. Quindi non diventare troppo geloso della paternita' dei nomi!



Come faccio a far diventare un cultivar la mia pianta?

Come ho detto nella domanda precedente, un cultivar e' una pianta di cui siano riconosciuti pregi eccezionali. Se vuoi registrare la tua pianta come cultivar, prendi in considerazione le domande seguenti:

1. Motivazione. Siamo tutti molto affezionati alle nostre piante e vorremmo che gli altri ne riconoscessero la qualita', ma perche' vuoi registrare la tua pianta come cultivar? Sei un coltivatore professionista e vuoi mettere in commercio i tuoi ultimi risultati? Allora va bene. La pianta in questione e' comunemente coltivata con un soprannome, ha caratteristiche eccellenti e vorresti legittimarle con il nome di un cultivar? Ok. Possedete una pianta che vi piace e vorreste darle un nome di cultivar cosi' sarebbe riconosciuto pubblicamente che e' una bella pianta? Non va bene --- questa motivazione di vanita' non e' cosi' utile e sminuisce il concetto di cultivar. Quasi tutte le nostre piante carnivore sono carine. Solo quelle davvero speciali dovrebbero essere registrate.

2. Sicurezza. La pianta e' salvaguardata tramite la coltivazione? Non si dovrebbe registrare una pianta di cui esistono solo pochi esemplari. Potrebbero essere facilmente uccisi da un errore nella coltura! Almeno alcune dozzine di esemplari del potenziale cultivar dovrebbero essere in coltura e dovrebbero essere affidati alle cure di diversi coltivatori.

3. Qualita'. la pianta e' realmente di qualita' superiore e tale qualita' e' mantenuta generazione dopo generazione da tutti gli esemplari (sarebbe stupido descrivere un cultivar per una pianta di qualita' media che e' semplicemente coltivata molto bene). Molti coltivatori appassionati vorrebbero far diventare dei cultivar le loro piante. Penso che dovresti pensare a questa eventualita' solo dopo che tu e molti altri coltivatori l'avete tenuta in coltura per almeno 5 anni!

Se intendi procedere con la registrazione dei cultivar, devi scrivere un articolo che descriva dettagliatamente il tuo cultivar. Parla delle sue origini, dei suoi pregi e caratteristiche generali. Sono necessarie inoltre delle fotografie della pianta di ottima qualita' che ne illustrino i tratti essenziali. Fai pubblicare la tua descrizione del cultivar su una rivista botanica di ampia diffusione.

Infine, registra il nome del tuo cultivar presso la "Agenzia Internazionale di Registrazione" (IRA: International Registration Agency), che, per le piante carnivore, e' l'ICPS, "International Carnivorous Plant Society". Questa procedura puo' essere snellita se pubblichi il tuo articolo direttamente sulla rivista di questa associazione ovverossia il "Carnivorous Plant Newsletter", o CPN. In quel caso la ICPS registrera' automaticamente la tua pianta per te. Presso il sito web della ICPS sono disponibili per il download i moduli appropriati per la registrazione. Ci sono anche degli esempi di moduli per i cultivar gia' compilati.

Dare il nome ad un gruppo di cultivar e' simile a quanto si fa per i singoli cultivar. La ICPS puo' aiutarti anche per questa procedura.

Chiunque desideri pubblicare un pezzo su un cultivar o un gruppo di cultivar, dovrebbe consultare il codice "International Code of Nomenclature for Cultivated Plants" (1995) [Codice Internazionale sulla nomenclatura per le piante coltivate], redatto da Trehane et al.




 
         
  Pagina aggiornata al:
27 Marzo 2000.
 
Layout & programming by Fabio d'Alessi, 1999
 
Domande?  Scrivi al Webmaster