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la Dionaea
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la
Dionaea muscipula
nota anche come
Venus Acchiappamosche


In Sarrazin's sono presenti (o meglio saranno presenti, quando sara' completo) informazioni su tutte le piante carnivore. Ne esistono oltre 600 specie, molte delle quali piu' belle, piu' misteriose, piu' rare, piu' incredibili della dionea; quest'ultima pero', proprio perche' spesso e' quella in cui ci si imbatte all'inizio, merita forse una pagina introduttiva a parte... anche vista la massa di mail che mi scrivono persone che vogliono solo sapere della dionea e non vogliono spulciarsi tutto il sito (giustamente). Buona lettura. f


Pianta carnivora?!?!?!? Brrrrrr!

Gia' mi par di vedervi... agitati, contenti, incerti, sorriso un po' tirato, un po' incredulo, l'occhio che continua a correre a quella piccola cosa... Siete appena tornati a casa dal vicino centro commerciale... o dal fioraio all'angolo? Oppure e' stata una sorpresa dei vostri genitori? Il vostro amore che vi ha voluto sorprendere con un regalo insolito?

Qualsiasi sia la curiosa circostanza, lo so, siete la' tremanti, con il computer da una parte, e un vasetto dall'altra, contenente una curiosa pianticella verdolina con le foglie che si chiudono a scatto (vi hanno detto, ma non sembra molto vero). La tenete la' sul comodino senza sapere che fare, un po' come si tiene in una scatola di cartone un piccolo merlo trovato caduto dall'albero...

Dopo l'iniziale sorpresa, scatta il dramma: "come faccio a farla vivere?".

Bhe, se state leggendo questa pagina vuol dire che fate parte della ristretta minoranza che con un lampo di genio ha pensato di cercare in rete notizie su questa curiosissima pianta.

Innanzitutto, com'e' che ve l'hanno venduta? Come Venus o come acchiappamosche o vi hanno detto qualcosa tipo dionea? Vabe', parliamoci chiaro, e' 'sta roba qua sotto, giusto?

si, lo so, la vostra e' molto piu' piccola... questa nella foto in effetti e' un'opera d'arte piu' che una pianta, e se volete sapere nome e cognome dell'artista e' Andrea Amici. Scrivetegli una mail per dirgli quanto schifo fa la sua dionea: la sua e-mail e' a.amici@alinet.it

Se la vostra pianta e' questa, allora siete nel posto giusto... se invece non e' questa, accidenti, forse vi hanno rifilato una petunia o un dittamo!! E di questi non so niente...



Introduzione

Come avere successo nella coltivazione di questa pianta? Semplice.
Dimenticate tutto quello che vi ha detto il fioraio/orticoltore/genitore/amico/fidanzato su questa pianta.

Se questa e' la prima esperienza con una pianta, meglio, altrimenti dimenticate tutto quello che sapete sulle piante. Questa pianta non e' una petunia, quindi non trattatela come tale e non lasciatevi convincere da chi vi suggerisce metodi strani ed esoterici per coltivarla.

Io personalmente m'incavolerei parecchio ad essere tenuto come una petunia, e vi assicuro che una dionea non e' da meno (non so se vedete tutti quei minacciosi dentelli acuminati). Quindi, vi hanno detto di tenerla all'ombra? Con poca acqua? In casa d'inverno? Vi hanno detto che mangia carne? Che potete fertilizzarla con sangue di bue? Che potete darle uovo sodo? Ecco, dimenticatevi di tutto.

La dionea e' una pianta facile ma molto particolare. Il che significa che il metodo di coltivazione e' estremamente differente da quello delle altre piante, ma anche che una volta imparati i due-tre trucchetti di base, sara' tutto facile come coltivare insalata... e allora si che potrete ambire ad avere enormi dionee come quella la' sopra.

Si tratta solo di dimenticare tutto quello che vi ha detto il fiorista, l'orticoltore, ecc. ecc. e di imparare da zero poche semplici cose.



Cos'e'?

Allora, vediamo di parlarci chiaro subito. Cio' che avete la' davanti e che chiamate dionea o Venus acchiappamosche e' una pianta appartenente alla specie Dionaea muscipula. E' una dicotiledone appartenente alla famiglia delle Droseraceae, un gruppo di piante tra cui svariati generi di piante carnivore, come le drosere e l'Aldrovanda vesiculosa.

Ricordatevi quindi: Dionaea muscipula, o "dionea" in italiano.

E' una piccola pianta proveninte dagli Stati Uniti, e piu' precisamente dalle zone umide e paludose della Carolina, dove vive in terreni acidi acquitrinosi ricchissimi d'acqua, spesso popolati da associazioni vegetali tipiche da torbiera o palude acida.

In natura cresce in zone aperte, ed e' quindi esposta alla luce diretta del sole per tutte le ore del giorno. I dati climatici delle zone dove vive la dionea dipingono un'ambiente ad inverni piovosi e con temperature vicine a zero (ma non sottozero), e estati calde con piovosita' ancora piu' accentuata.

Il suo ciclo stagionale in natura e' abbastanza semplice: in primavera la pianta si sveglia dal suo riposo invernale e inizia a formare foglie a trappola, le prime contorte e deformi e le successive via via piu' grandi e regolari. Subito dopo aver formato le prime foglie la pianta forma una infiorescenza alta anche una trentina di centimetri, con piccoli fiori bianchi tutti raggruppati all'apice dell'infiorescenza. I fiori sono delicati e poco vistosi. Se impollinati producono in alcune settimane dei semi neri e lucidissimi, lunghi 1-2 millimetri. La fioritura e fruttificazione traggono notevoli energie dalla pianta, motivo per il quale alcuni preferiscono recidere il fiore appena spunta. Al termine della fioritura, la pianta riprende la produzione di foglie a trappola, mentre le foglie piu' vecchie diventano nere e appassiscono, fino all'autunno quando con l'abbassarsi della temperatura la pianta produce trappole sempre piu' piccole e, con il freddo, si ferma e si chiude in riposo invernale per riprendere la crescita la primavera successiva.

La pianta nata da seme impiega diversi anni per raggiungere dimensioni apprezzabili (con trappole lunghe diciamo un centimetro). Al contrario e' possibile propagare la pianta anche per via asessuata, usando il metodo della divisione oppure quello della talea da foglia, particolarmente semplice. Per divisione o talea si possono ottenere piante di ottime dimensioni gia' dopo il primo anno.

Sebbene normalmente le piante vendute (o scambiate) siano piccole, con rosette al massimo di una decina di centimetri, e con un solo meristema (o apice vegetativo) le piante piu' mature possono raggiungere (come nella foto vista prima) dimensioni molto piu' notevoli e possono avere diversi apici vegetativi. Come dimensioni massime della trappola, ho personalmente coltivato piante con trappole lunghe 5 centimetri, ma ho visto piante con trappole di 6 o 7 centimetri. Come top, un coltivatore australiano mi ha scritto tempo fa dicendomi di avere in coltivazione un esemplare con trappole lunghe 11 centimetri, sebbene non ne abbia una prova visiva.



Coltivazione

Coltivare la dionea non e' difficile, come gia' detto. E' particolare, non difficile.

Prima di tutto, bisogna capire il tipo di ambiente da cui questa pianta proviene: nel suo ambiente naturale e' esposta a sole diretto e alla pioggia per tutto l'anno, e riceve abbondantissima acqua grazie al terreno acquitrinoso. Ultima caratteristica, il terreno e' composto da detrito vegetale, torba, sfagno, e componenti acide.

Per coltivare la dionea, quindi, dobbiamo semplicemente tener presenti queste necessita': acqua, sole e terreno acquitrinoso acido.

Molte altre piante carnivore vivono in ambienti simili, e non a caso la dionea e' spesso presa come esempio per la coltivazione di gran parte delle piante carnivore da climi non tropicali. E' infatti una pianta che cresce bene solo in ambiente acido umido, e si dice spesso che quando un coltivatore riesce a tenere bene una dionea, immediatamente puo' provare a coltivare anche una miriade di altre specie di bellissime piante carnivore, tra cui molte drosere, le splendide sarracenie ed altre ancora.

Servono tre semplici cose, quindi: sole, acqua e terreno acido.

SOLE : per il sole, non penso ci siano problemi. Tenete presente che queste piante adorano la luce piena del sole per parecchie ore al giorno, quindi tenetele esposte a Sud. Non tenetele a Nord, o in ombra, o peggio ancora in casa! Tenetele al sole, sole pienissimo. Al limite, se proprio e' caldissimo, mettete un leggero ombreggiante tra fine giugno e fine agosto. D'inverno, durante il riposo, potete anche tenerle in una posizione diversa, meno illuminata.

ACQUA : per l'acqua, fate attenzione e usate acqua povera in sali disciolti, come per esempio l'acqua demineralizzata che si vende nei supermercati (per esempio per i ferri da stiro), o l'acqua da osmosi inversa che si vende nei negozi specializzati in acquari. Se proprio non riuscite a trovare altra acqua, potete ricorrere ad acqua minerale naturale (da tavola) di alta fonte. Controllate che la voce contenuto di sali disciolti oppure residuo fisso sia il piu' basso possibile, tipo 50-150 mg/l.
Se state pensando all'acqua piovana... dipende da dove la prendete... quella raccolta in aperta campagna puo' andar bene, in citta' e' un rischio.

TERRENO ACIDO : il terreno acido, invece, presenta alcune difficolta'. Per realizzarlo vi servira' solo torba acida di sfagno (a volte nota anche come torba bionda di sfagno). Gran parte dei terricci torbosi che si trovano in vendita nei garden center, normalmente, sono pero' terricci per piante acidofile che non vanno bene per la dionea. Questi terricci, infatti, sono talvolta addizionati con fertilizzanti. La dionea, sfortunatamente, non tollera assolutamente fertilizzanti, che sono per lei come veleno. Attenti quindi a comperare solo ed esclusivamente torba acida di sfagno, con pH basso, tra 3.5 e 4.5, e assolutamente priva di qualsiasi tipo di addizionante, fertilizzante o altro. Si trova spesso in vivai e in grandi garden-center, venduta in sacconi da 50 litri e oltre, del costo approssimativo di 5-10.000 lire per 50 litri.

Visto che siete al garden center per la torba, prendete anche dei vasi, plastica o cotto non importa, basta che siano forati sul fondo, e delle sottocassette o dei sottovasi abbastanza grandi.

Una volta a casa, prendete un po' di torba e versatela in un secchio con una gran quantita' d'acqua. Con le mani (e un paio di guanti) impastate la torba quasi fosse farina finche' non otterrete una massa scura, fradicia, con la consistenza di un budino. A questo punto prendetene a manciate con le mani, strizzatela leggermente per eliminare l'acqua in eccesso, e sistematela nei vasi SENZA impaccarla. Basta appoggiarla nei vasi, poi la sua consistenza molliccia fara' il resto. Una volta che il vostro vaso sara' pieno, praticate un foro abbastanza profondo al centro della torba, e piantateci la vostra dionea, attentamente. Poi, con le mani accostate la torba attorno al colletto della piantina in modo che la parte bianca sia interrata e che le foglie siano a pelo con il terreno.

Successivamente, prendete il sottovaso, riempitelo d'acqua fino all'orlo, e poi metteteci sopra il vostro vaso.

In questo modo l'acqua salira' dal fondo verso la superficie del vaso, raggiungendo la pianta da sotto, in modo analogo a quello che succede negli ambienti paludosi da cui questa proviene. Assicuratevi che ci siano sempre 2-3 centimetri d'acqua nel sottovaso, e che la torba non sia lasciata all'asciutto, o la vostra dionea tirera' le cuoia in men che non si dica. Fate finta di avere a che fare con un pesce, non con una pianta, per capire quanto fondamentale sia l'acqua per questa pianta.
Non date mai l'acqua da sopra, sulla torba, ma versatela sempre nel sottovaso. Riparate il vaso da pioggia e grandine per i primi tempi, finche' non si forma un primo strato di muschi e altre piantine. Successivamente potrete anche lasciare il vaso alle intemperie, la dionea non ci badera' piu' di tanto (a meno che non arrivi una grandinata con chicchi grandi come palazzetti dello sport).

Tenete sempre la pianta in pienissimo sole e specialmente, non spostatela mai. Al limite spostatela solo prima della stagione fredda e a febbraio-marzo, prima dell'inizio della primavera, ma lasciatela nello stesso posto durante tutta la stagione vegetativa. Le dionee adorano abituarsi ad un ambiente.

In conclusione, pienissimo sole, acqua sempre presente nel sottovaso, terreno acido composto di pura torba... per le dionee, davvero, non c'e' da fare altro.



Inverno

Le dionee, contrariamente a quanto pensano il 99% dei rivenditori di piante, non sono piante tropicali, e quindi non necessitano di stare al calduccio durante l'inverno. Anzi, tenere una dionea al caldo in inverno produce una crescita forzata che causa, l'anno successivo, un depauperamento delle risorse della pianta che in breve deperisce e diventa sofferente.

D'inverno le dionee vanno assolutamente tenute a temperature fresche, attorno ai 5'C e comunque mai sopra i 10-15'C, ne', se possibile, sottozero; in questo periodo il loro ritmo di crescita rallenta fino quasi a fermarsi.
E' necessario evitare di tenere acqua nel sottovaso, che potrebbe danneggiare la pianta (promuovendo muffe e funghi). Al contrario, basta assicurarsi di tanto in tanto che la torba sia ben umida e non secchi mai. Come illuminazione, anche la poca luce della vostra finestra in cantina, o quella del sottoscala andra' bene, in inverno queste piante non hanno bisogno di sole diretto.

L'inizio del trattamento invernale per la vostra dionea deve coincidere con i mesi a temperatura piu' bassa e fotoperiodo ridotto, quindi tra novembre e gennaio. A meta' febbraio, quando iniziano le prime giornate meno fredde e il fotoperiodo inizia ad allungarsi, rinvasate la vostra dionea, spostatela in pieno sole, e iniziate a tenere acqua nel sottovaso. State particolarmente attenti che non manchi mai l'acqua nei primi mesi della primavera, quando la pianta, con la sua crescita esplosiva, richiedera' grandi apporti d'acqua. Un momento di siccita' in questa fase puo' influenzare negativamente tutta la stagione vegetativa.



Rinvasi

Rinvasare una pianta significa svuotare il vaso dove essa risiede, ripulirla dal vecchio terriccio e ripiantarla in un nuovo vaso con nuovo terriccio.

Esistono diverse scuole di pensiero rispetto al rinvaso della dionea. Alcuni sostengono sia assolutamente necessario rinvasare la pianta ogni anno, altri invece correttamente asseriscono che in natura nessuno rinvasa le dionee, e che quindi sia fondamentale non rinvasarle mai. Come in tutte le cose la verita' sta nel mezzo: la cosa migliore sarebbe non rinvasare le dionee, ma spesso la ridotta dimensione dei vasi e il tipo di acqua usata durante l'anno possono provocare un fenomeno di marcescenza della torba, che puo' alla lunga danneggiare la pianta. In questo caso io preferisco un rinvaso in torba fresca. Come regola se usate vasi molto grandi e avete un'acqua molto povera di sali potete lasciare la vostra dionea la' senza problemi anche per 3-4 anni di fila. Al contrario, se usate vasi piccoli o se la vostra acqua e' quella di rubinetto (altamente sconsigliato) allora rinvasate ogni anno.

Altra regola da campo, annusate il fondo dei vostri vasi, se sa di marcio (molto), e' ora di rinvasare.

In ogni caso rinvasate solo ed esclusivamente in febbraio poco prima della ripresa vegetativa: svasate il vaso delicatamente, rimuovete il pane di terra, pulite bene la pianta in acqua. Se avete preso la pianta in tempo ci dovrebbero essere solo le vecchie radici, nerastre e molli, mentre non dovrebbero essere spuntate le radici nuove, contraddistinte da maggior rigidita' e da un colore piu' intenso, con la punta bianca o rosata. Una volta risciacquata la pianta ed eventualmente tagliate via le foglie nere, rinvasatela e sistematela subito su un sottovaso pieno d'acqua e in pieno sole.



Ciclo di coltivazione ideale

fine Febbrario: eventuale rinvaso della pianta, sistemazione in posizione di pieno sole, a Sud. Acqua nel sottovaso.
Marzo-Aprile: prime foglie, attenzione particolare che il sottovaso non resti mai senz'acqua.
Maggio: inizio fioritura, compare il germoglio dell'infiorescenza, che cresce verticalmente. Io solitamente recido il germoglio appena lo vedo, a meta' altezza, con una forbice e un taglio netto. Sempre in questo periodo si possono effettuare talee di foglia.
Giugno-Settembre: iniziano a comparire le prime foglie 'nere', vecchie, che si possono tranquillamente tagliar via.
Ottobre: rallentamento della pianta, le foglie scure sono ora molto piu' frequenti delle nuove, piu' piccole e stentate, le trappole sono lentissime.
Novembre: non appena la dionea rallenta la sua crescita al punto da apparire ferma e le trappole non scattano piu', si riduce l'apporto di acqua nel sottovaso e si sposta la pianta in una posizione a Nord o comunque meno illuminata, e con temperatura che per tutto l'inverno non dovra' uscire da un intervallo tra i 5 e i 10'C.
Dicembre-Febbraio: controllare ogni tanto che la torba sia umida (non fradicia, quindi non tenere acqua nel sottovaso!).
 
             
 

La trappola

Gran parte del fascino di una dionea e' senz'altro racchiuso, (e' il caso di dire) nelle sue trappole a scatto. In effetti l'idea di una pianta che si muova e' sempre stata affascinante, e se lo stupore e' notevole ma comunque contenuto di fronte alla Mimosa pudica (le cui foglie "appassiscono" istantaneamente appena sfiorate), questo stupore diventa meraviglia quando si assiste allo scatto repentino di una dionea.

Purtroppo gran parte dei principianti notano che la loro dionea, invece, non scatta. Ricevo spesso mail da parte di giovani coltivatori che mi raccontano frustrati come la loro dionea non "scatti", non "funzioni", sia "rotta", o, come ieri, "sia handicappata".

Il motivo di tanta disillusione e' che la dionea scatta (e scatta davvero) solo quando e' in ottima salute e non e' sollecitata di continuo. La trappola di una dionea non e' un rigido meccanismo di plastica, e' un organo vivente, ed e' quindi chiaro che si comporti bene solo quando l'intero organismo sta bene.

La trappola di una dionea per scattare ha bisogno di essere in uno stato di tensione, e questo stato si raggiunge solo con la corretta esposizione in pienissimo sole, con un buono stato fisiologico della pianta, con un abbondante apporto d'acqua, e quando la temperatura e' sopra i 20-25'C gradi, quindi nei mesi prettamente estivi. Oltretutto, la foglia della dionea scatta non tanto quando e' aperta, ma quando e' aperta e matura. Le foglie giovani e quelle vecchie, sebbeno aperte, non scattano o scattano lentissime.
Quando tutti questi requisiti sono soddisfatti, allora si ha una trappola veramente letale, in grado di chiudersi in una frazione di secondo, senza lasciar scampo a ragni, mosche, vespe, formiche...

La cosa piu' importante da dire sulla trappola, pero', riguarda lo stuzzicarla. So che e' una grande tentazione vedere una foglia di dionea che si chiude, ma stuzzicarla con le dita o con altro causa alla pianta un terribile stress che alla lunga fa deperire le trappole. La pianta, successivamente, rimane con le trappole rovinate e incapaci di nutrirla, e soffre. In altre parole, giocare a far chiudere le trappole di una dionea e' un modo abbastanza veloce e divertente di farla crepare, quindi regolatevi di conseguenza. Se il vostro scopo e' divertirvi, fate pure, se invece e' ottenere una bella dionea, lasciate stare le trappole (questo e' il motivo per cui io preferisco sintetizzare tutta la teoria di coltivazione delle dionee in una frasetta: "torba, acqua, sole - e non rompetele le tole" - 'romper le tole' termine veneto per dire 'rompere le scatole').

Se, magnanimamente, avete deciso di dare da mangiare alla vostra dionea, avrete senz'altro notato che la dionea si riapre e sputa la vostra offerta dopo poche ore. Questo perche' la dionea non accetta cibo morto, anche fossero insetti, ma solo ed esclusivamente insetti vivi. Se proprio volete divertirvi a veder scattare una dionea, fate cosi': catturate una mosca o una vespa, un ragno o una formica, e prendete l'animaletto con una pinzetta, senza ucciderlo. Avvicinatelo alla foglia di dionea e solleticate la foglia solo un attimo, la foglia si richiudera' a scatto sul malcapitato animaletto, che continuera' a muoversi intrappolato nella foglia finche' questa non inizera' a digerirlo.



Cibo?

Cibo? Non ditemi che state pensando di dar da mangiare alla vostra dionea!

Se e' cosi' allora mettiamo subito in chiaro una cosa: una dionea non ha assolutamente bisogno che voi la nutriate, sapra' arrangiarsi da sola. Se, pero', vivete in citta' o al 453' piano e l'aria troppo rarefatta non permette la vita di insetti, potete provare a nutrire la vostra dionea a mano.

A questo proposito, evitate assolutamente qualsiasi tipo di cosa che non si muova: carne, filetti di sgombro, cioccolato, caramelle, tonno, biscotti alle mandorle (si, ho sentito cose incredibili, ve l'assicuro), uova sode e qualsiasi altra cosa che piaccia a voi. Evitate anche come la peste qualsiasi cosa contenga grassi. Evitate assolutamente bruchi, vermi, larve e qualsiasi altra cosa. Tutte queste cose causeranno alla vostra dionea la marcescenza della trappola, con la possibilita' che questa marcescenza si estenda e uccida l'intera pianta.

Se volete nutrire la vostra dionea fornitele esclusivamente piccoli invertebrati vivi, magri e pieni di gambette (per esempio mosche, tafani, vespe, ragni, formiche). Evitate blatte, cimici, grilli, cavallette e altre bestie con la panza rigonfia, evitate bestie troppo grosse, come pure evitate farfalle e tarme.

Si, lo so, son delicatine, e' vero, anche voi avrete i vostri vezzi, no?



Fertilizzare

In riguardo alla fertilizzazione vi dico solo una cosa: volete uccidere la vostra dionea in pochi minuti? Fertilizzatela. Si, lo so, c'e' l'ultimissimo fertilizzante miracoloso, magari diluito non fa male... c'e' l'ultimo "Crescita Selvaggia Sbalorditiva" ecc. ecc. Ripeto, se volete uccidere la vostra dionea, fertilizzatela.

Queste piante si sono evolute per milioni d'anni per vivere in ambienti PRIVI di qualsiasi tipo di nutrimento radicale... se adesso gliene date voi, sara' per loro peggio di veleno. Questo e' il motivo per cui le dionee non riescono a sopravvivere nella "terra" normale dei geranei o delle begonie ma hanno invece bisogno di torba purissima. Quindi, adesso che l'avete capito, mettete pure via quel flacone di "Esplosione Vegetale Totale" che avete appena comperato.



Malattie e tragedie in genere

In tanti anni che coltivo dionee una cosa ve la posso dire con tranquillita': se tenete bene la vostra piantina (sole, torba, acqua), la possibilita' che questa venga attaccata da parassiti o che si ammali di morbi orrendi e debilitanti e' veramente bassa. Ricordate la cosa piu' importante: la miglior cura e' la prevenzione. Tenete la vostra dionea in salute, quindi, al resto pensera' lei.

Nonostante tutto, pero' ci sono alcune cose che possono comunque succedere:

Foglie deformi : specialmente in primavera. Cio' e' spesso dovuto alla presenza di microscopici afidi sull'apice vegetativo, che succhiano linfa danneggiando le tenere cellule delle foglioline in formazione, che restano quindi deformi e danneggiate. Una cura veloce e indolore per questo tipo di patologia consiste nell'immergere sott'acqua, in un secchio, tutta la piantina con il suo vaso. Gli afidi, rischiando di soffocare, verranno a galla in poche ore e potrete allontanarli (o altro...).

Foglie con enormi buchi : vendetta del mondo animale sulla vostra dionea: controllate intorno al vasetto e sotto alle foglie, e' probabile che ci troverete lumache o bruchi. Al solito, "allontanateli"...

Foglie nere : le foglie nere sono assolutamente normali se le foglie in questione sono quelle vecchie. Il ciclo vitale di una foglia dura alcune settimane, qualche mese al massimo, poi lentamente la foglia ingiallisce e diventa nera. In questo caso recidete la foglia, se vi infastidisce il suo colore nero. Se invece le foglie nere sono quelle piu' giovani, o, peggio ancora, quelle in formazione, vuol dire che la pianta sta soffrendo. Controllate che le condizioni di coltivazione (sole, torba, acqua) siano ottimali. Se lo sono, forse la torba sta marcendo, annusate il fondo del vasetto, se sa di marcio, rinvasate immediatamente.

Trappole marcescenti : puo' succedere che alcune trappole, contenenti animali (o altro) dopo qualche giorno diventino gialle e inizino a marcire. Cio' solitamente si verifica quando la preda catturata e' troppo grande e/o troppo ricca di grassi o altro materiale indigesto alla pianta. In pratica la trappola subisce una indigestione e inizia a marcire. Assicuratevi che nessuno abbia dato alla pianta cose strane da mangiare, e, se la marcescenza procede, tagliate via la trappola compromessa.

Funghi/Muffe : a volte le foglie piu' vecchie o le trappole in indigestione, marcendo, possono dare inizio a infezioni fungine, facilmente visibili per il loro aspetto vellutato, bianchiccio (o grigiastro) e lanugginoso. In questo caso tagliate con una forbice tutta la parte marcia e nera, fino a lasciare solo tessuto verde vivo. Poi con una spruzzatrice vaporizzate la pianta con un po' d'acqua semplice. State attenti che la vostra pianta sia in condizione di pienissimo sole parecchie ore al giorno. Le radiazioni solari esercitano una forte azione antifungina.

Foglie bruciate : spesso, quando si sposta una dionea da una posizione piu' umida e meno soleggiata ad una piu' esposta alla luce solare, puo' accadere che le vecchie foglie subiscano delle punteggiature o si brucino. Cio' e' normale ed e' dovuto al fatto che questa pianta odia essere spostata. Normalmente basta ignorare questo fatto e lasciare che si formino nuove foglie, che saranno adattate alla nuova posizione. Ricordate di non spostare mai le vostre dionee (a parte per il riposo invernale, in caso).



Altri tipi di dionea?

Supponiamo vi piaccia la dionea, ma che vi piaccia davvero tanto, e ne vogliate delle altre, organizzando magari una raccolta di dionee tutte diverse tra loro, e' possibile?

Come detto, la Dionaea muscipula e' un genere unico con una specie unica. Il che significa che esiste solo la dionea e non ci sono altre piante che le somiglino... o meglio, esistono centinaia di altre piante carnivore, con trappole di altro tipo, ma nessuna e' simile alla dionea (o quasi).

Non disperatevi, pero', poiche' esistono parecchie varieta' e forme coltivate di dionea molto particolari e diverse tra loro; in questo modo, cosi' come esistono i tulipani neri, rossi e screziati, anche le dionee possono apparire diverse a seconda della forma.

Ecco una lista delle dionee piu' comuni e delle loro caratteristiche.

Wildtype : e' la forma selvatica, cioe' quella che si trova in natura, ha le foglie verdi con l'interno delle trappole che al sole diventano rosse o rosate.

All-Red : e' una forma particolare, che quando coltivata in pieno sole diventa completamente rossa, foglie, trappole, tutto. E' di solito di provenienza olandese.

Akai-Ryu o Drago-Rosso : altra forma tutta rossa, o rossa con le trappole orlate di verde, pero' di provenienza statunitense.

All-Green : forma completamente verde, non ha nessuna traccia di rosso ne' sulle foglie ne' all'interno delle trappole, e resta verde anche se tenuta in pienissimo sole.

Shark-Teeth : forma particolare in cui i denti della trappola non sono ad aculeo ma sono invece a triangolo o a dente di squalo. Molto molto particolare. Per il resto il colore e' quello di una wildtype.

Short-Teeth : dionea con i denti della trappola molto corti e appena visibili, fusi a formare una sorta di coroncina attorno alle trappole. Colori della wildtype.

Cup-Traps : trappole deformi a forma di coppa o bacinella. I colori sono quelli della wildtype.

Ne esistono altre, ma queste sono quelle piu' facili da trovare nelle collezioni.



Riassunto

Ok, paginone lungo, un sacco di roba, quindi vediamo di chiarire in poche righe tutto quello che c'e' di veramente importante da ricordare.

La dionea va coltivata in torba acida di sfagno, pura, con il vaso sempre tenuto in una sottocassetta con almeno 2-3 centimetri d'acqua.
L'acqua dev'essere acqua distillata, demineralizzata o da osmosi inversa, ma comunque con basso contenuto di sali.
La pianta dev'essere tenuta all'esterno, in pieno sole, possibilmente a Sud, in modo da ricevere sole diretto per parecchie ore al giorno.
Durante la stagione vegetativa la pianta va tenuta sempre nello stesso posto, cercando di non disturbarla, e controllando che abbia sempre abbondante acqua nel sottovaso. Durante la stagione di riposo (Novembre-Febbraio) va tenuta con terreno umido ma non bagnato, in un posto riparato dove ci siano tra i 5 e i 10 gradi centigradi. A Febbraio, al momento di spostarla in posizione Sud e ben illuminata, si puo' effettuare il rinvaso.

Non far scattare le trappole a vuoto, ne' nutrire la pianta con alcunche' che non sia (eventualmente) un ragno, o formica, o mosca, o vespa. In caso, le prede devono essere vive.

Nel momento della fioritura recidete il germoglio del fiore, se preferite che la pianta non disperda parte delle sue energie nella formazione dei semi.



Si... ma...

Voglio sapere altro della dionea!
Bhe, c'e' la sezione del FAQ americano dedicata alla dionea, clicca qui per accederci.

Mi sto appassionando, mi piace 'sta cosa delle piante carnivore, ce ne sono altre? Come sono? C'e' gente in Italia che le coltiva?
Eh si, ma allora c'e' il resto di Sarrazin's, con quintalate di pagine. Ci sono dozzine di altri siti, ci sono decine di associazioni (anche in Italia c'e' l'AIPC - Associazione Italiana Piante Carnivore) con migliaia di appassionati, centinaia di specie da coltivare... se vuoi lanciarti parti pure dall'introduzione alle piante carnivore e benvenuto....


 
         
  Pagina aggiornata al:
25 Luglio 2000 (auguri Gaia!).
 
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