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Zona dell'Altopiano Tesino.
Altopiano ricco di:
Drosera rotundifolia, Pinguicula alpina e Pinguicula leptoceras

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14 Settembre 1996
 
Click here for a preview  Boh Secondo le mappe miliari dell'IGM il posto dovrebbe essere qui. In effetti questo prato e' molto strano in mezzo a tante montagne, ed e' un po' troppo piatto...
Click here for a preview  Sospetti... Anche il mio compare Andrea percepisce qualcosa di strano...
Click here for a preview  E 'sta roba? Mmm... cosa cavolo e' 'sto muschio rosso che ricopre tutto per ettari??? Non sara' mica il mitico sfagno?
Click here for a preview  Acc!.. Porc! si sprofonda! Ocio a dove metti i piedi che qua ci lasciamo le penne!
Click here for a preview  Ocio! e guarda appunto cosa stavamo per calpestare... una Drosera rotundifolia...
Click here for a preview  Anzi piu' che una drosera mi sembra siano di piu'. Forse un miliardo. Ce ne sono dovunque, ok, non calpestarle e' impossibile, almeno cerchiamo di non farci mangiare da loro a questo punto!
Per inciso, la roba rosso-scuro che si vede ricoprire il terreno e' sfagno. Talmente sano e succulento e talmente esposto al sole da essere diventato rosso scuro come un buon recioto.
Click here for a preview  Meraviglia Qui ci sono addirittura diverse specie di sfagno che convivono con migliaia di piccole drosere...
Click here for a preview  Toh! Andrea corri, corri! Guarda cos'ho trovato... un'altra drosera.
Click here for a preview  Andiamocene Ma prima, per chiudere in bellezza, riprendo una montagna di sfagno alta almeno un metro, costellata di piccolissimi ginepri, pini e migliaia di drosere. Basta cosi' o ne volete ancora? .

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9 Maggio 1999
 
Click here for a preview  Torbiera secca Questa e' una delle torbiere, la prima in cui ci imbattiamo. Purtroppo in superficie e' secca e quindi non si vede ne' sfagno ne' altro. Non perdiamo tempo, cerchiamone una piu' in alto...
Click here for a preview  Altra torbiera Lo "spocich spocich" che sentiamo sotto i piedi ci dice che siamo arrivati, e che questa volta non e' una torbiera secca. Spostiamo un paio di rami ed eccotela la', con quei bei montagnoni verdi che emergono dal terreno... e che volete che sia? Sfagno!
Click here for a preview  Allagata Altro che bagnata, questa torbiera e' a dir poco allagata. Guardate che roba. Purtroppo e' solo Maggio, e qui in montagna la natura si e' svegliata da poco, quindi l'erba e' ancora secca dall'anno scorso, lo sfagno non e' ancora esploso e di piante carnivore nemmeno l'ombra.
Click here for a preview  Palude Solo nel centro di questa ennesima torbiera si puo' finalmente vedere una bella estensione di sfagno. Certo che e' veramente una palude, guardate gli alberi. Sembra una fogna da terzo mondo invece e' uno dei posti piu' naturali ed incontaminati delle alpi.
Click here for a preview  Noia? Mentre io salto da un canale all'altro alla folle ricerca di drosere, e mentre impazzisco dietro a montagne di sfagno qualcuno della mia combriccola mi fa capire (a modo suo) che non condivide il mio stesso entusiasmo.
Click here for a preview  Sole Ok, niente piante e nessuna immagine travolgente come quelle di anni fa, consoliamoci con questo sole un po' spettrale tra le spoglie di alberi morti, al centro della palude.

 
             
 

Alle torbiere dell'Altopiano tesino ci sono stato piu' volte in questi anni, e in un paio d'occasioni ero dotato di macchina fotografica. La prima di queste era in Settembre, quando le torbiere sono al massimo del loro splendore, cioe' poco prima del riposo invernale. Erano tutte verdi, lo sfagno aveva un'estensione, un colore ed un vigore assolutamente incredibili.
Il primo set di foto si riferisce appunto a questa visita, quando osservai, oltre a montagne di sfagno, la Drosera rotundifolia. Piu' tardi quel giorno trovammo anche la Pinguicula alpina e la Pinguicula leptoceras ma il sole era gia' tramontato e una pellicola a 50 ASA poco puo' senza un bel sole pieno.

La seconda volta, invece, era primavera, e la montagna si stava appena svegliando dall'inverno. Nei boschi c'erano ancora piccole aree di neve. Il secondo set di foto si riferisce a questo periodo. Come potete vedere, le torbiere sono deserte, ricoperte di erba secca oppure sono delle desolate paludi. Non sono riuscito a trovare nemmeno una pianta carnivora, in quando ancora dormienti.

E' incredibile quanto uno stesso identico posto, in due momenti dell'anno, possa assumere dei contorni cosi' diversi da diventare a prima vista irriconoscibile.
Infatti, anche se i due set di foto che ho scattato sembrano provenire da due posti assolutamente diversi, non e' cosi', e alcune delle inquadrature sono identiche.

Se non ci credete preparatevi a una discreta sopresa caricando queste due immagini che ho preparato appunto per far vedere l'enorme differenza che la stessa torbiera alpina puo' avere in Maggio (secca) e Settembre (piena fase vegetativa):

Ecco la Torbiera bassa ma specialmente l'impressionante Torbiera alta.

Notevole, no? Notate come i colori varino dal grigio-beige dell'erba secca primaverile al rosso dello sfagno e della drosera in autunno.

Per quanto riguarda le condizioni, sono quelle che potete trovare in altri posti simili sulle Alpi Orientali, a 1200-1500 metri. Inverno rigidissimo, estati calde ma con notti molto fresche. L'acqua che alimenta le torbiere era a 4-5 gradi centigradi, e probabilmente aveva un pH molto basso ed un contenuto salino pressoche' nullo. Lo strato di sfagno in alcuni punti era profondo almeno un metro. E non parlo di torba, quella stava sotto e certamente era profonda diversi metri. Parlo di un metro di sfagno vegetante, ricoperto di ginepri, eriche e di piccoli alberi, come larici, abeti e pini per non parlare delle nostre amate carnivore.
Insomma, nel complesso un posto strano, assolutamente silenzioso, e in un certo senso metteva i brividi (se non si sta attenti si rischia la vita), pero' e' definitivamente un'esperienza unica ed assolutamente irripetibile.
Unico piccolo rammarico non aver trovato la Drosera intermedia che altri botanici avevano indicato in questa zona.

Terminando, vorrei sottolineare una cosa.
Per cortesia non speditemi mail per chiedermi come arrivare alle torbiere o come recuperare le drosere, lo sfagno o altro. Ne ho ricevute molte e mi dispiace sempre rispondere con un diniego perche' spesso questa mia scarsa collaborazione e' presa per stronzaggine quando e' semplice desiderio di conservare uno dei pochi luoghi naturali ancora intatti. Il luogo esatto delle torbiere e' noto solo ai botanici e ai naturalisti ed e' lasciato volutamente non indicato in quanto simili posti pieni di sfagno e piante rare (tra cui alcune orchidee montane date per estinte) sono sempre nel mirino di chi senza tanti scrupoli si arma di vanga e secchio e viene a compiere dei veri e propri scempi. Nessuno e' volontariamente un mostro deturpatore di luoghi naturali, pero' vi assicuro che in un posto come quello anche gli spiriti piu' buoni e puri possono essere tentati.

Un grazie ad Andrea Donadon per la compagnia, il trasporto e l'ottimo thrash-metal.
Grazie anche a Michela ed Angelo per la pazienza...
Nessun grazie a betti che anzi deve piantarla di addormentarsi sopra la Drosera rotundifolia... un minimo di rispetto!
 
         
  Pagina aggiornata al:
3 Luglio 1999.
 
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