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     Dionaea muscipula     
Apomissi da fiore


Premessa: se non l'avete ancora fatto, prima di leggere questa sezione leggete la pagina relativa alle generalita' sulla moltiplicazione. Vi sono riportate informazioni di base sulla moltiplicazione e sui meristemi che qui saranno date per scontate.



 Presentazione

25 Luglio 2002, sono seduto qui nel mio "sgabiottino" da dove tutti i giorni lavoro da mattina a sera ad amministrare computer in rete, server web, e chi piu' ne ha piu' ne metta... ogni tanto ripenso anche ai miei siti web, e ripenso a Sarrazin's. Sono passati anni, e davvero dico anni, dall'ultima volta che ho cambiato una singola riga di Sarrazin's. Anni, e molti. Nonostante questo Sarrazin's vive di vita propria ed anche se largamente incompleto e insufficiente, riceve la visita di decine se non centinaia di persone alla settimana.

Certo, e' una soddisfazione vedere Sarrazin's ancora un punto di riferimento... vedere i freddi numeri delle statistiche di accesso che aumentano... e' pero' una soddisfazione fredda, in attesa che mi decida a "buttar su" le decine di pagine su cui sto lavorando ormai da anni... oggi pero', con questa giornata un po' pioggia un po' sole, ho ricevuto una bella, anzi, una bellissima sorpresa. Un visitatore di Sarrazin's, nonche' appassionato di piante carnivore ha voluto essere cosi' gentile da spedirmi, gia' impaginato, un bell'articolo da includere qui in Sarrazin's, articolo che vi vado a presentare, riguardante un fenomeno raro e di notevole interesse: l'apomissi da stelo fiorale in Dionaea muscipula.

Di cosa si tratta? Si tratta, senza dilungarsi troppo, di indurre la generazione di nuove plantule di dionea lungo lo stelo fiorale di questa pianta, senza quindi la necessita' di ricorrere a talee da foglia per propagare piante di questa specie. Questo fenomeno, osservato in modo piu' o meno sporadico in varie parti del mondo, e' stato osservato di recente anche da Daniele Sottili, che ha voluto gentilmente rendermi partecipe di questa osservazione, fornendo l'articolo che state per leggere.

Vi dico subito che il fenomeno e' ancora lungi dall'essere facilmente riprodotto, quindi invito tutti, la prossima primavera, a sistemare dionee in piena umidita' in varie condizioni e vedere se la cosa si ripresenta.

Buona lettura, e, tutti in coro, "grazie Daniele!".


 
             
 


Articolo Originale (Daniele Sottili, Luglio 2002)

I° caso: plantule sul fiore

In questo primo caso cominciamo illustrando la situazione della pianta al momento in cui ha prodotto il fiore: essa aveva passato l'inverno in una zona molto umida, vale a dire nello spazio tra una finestra e controfinestra esposte a Sud, quindi in una zona in cui la temperatura é difficilmente scesa sotto i 10 °C e per la pianta un riposo invernale vero e proprio non c'é stato, c'é stato solo un rallentamento dello sviluppo.

A causa della posizione esposta a Sud, con le prime giornate di tempo bello a Marzo le temperature diurne nella zona della pianta hanno subito un notevole incremento a causa dell'effetto serra provocato dai vetri, la pianta ha  sentito molto presto la primavera, di conseguenza già ad Aprile aveva sviluppato lo stelo fiorale.

A questo punto c'é stata la sorpresa, nel punto dello stelo in cui si ramificano i fiori si stavano formando piccole foglie con trappole, un fenomeno analogo a quello della Drosera rotundifolia var Corsica.

Per sfruttare questo fenomeno ai fini della moltiplicazione é stato sufficiente piegare delicatamente lo stelo fino ad interrarlo sul substrato facendo spuntare solo la parte terminale, ecco come si presentava il tutto a questo punto (inizio Maggio):

ecco come si presentava la pianta pochi giorni dopo aver piegato il fiore

Per vedere meglio basta un click sull'immagine; comunque si può già inquadrare la situazione: sulla sinistra si vede uno stelo fiorale tuffarsi nella torba e sulla destra riemergere un "ciuffo" costituito dai residui secchi del fiore e da alcune foglie in formazione tra cui una più grossa delle altre.

E' interessante notare come la pianta, che nel frattempo era stata portata fuori e quindi in una zona meno umida, abbia prodotto un altro fiore che purtroppo non presentava plantule, ci sarà una correlazione con il cambio di ambiente?

In seguito la nuova pianta, dotata tra l'altro di diversi nuclei vegetativi, stava crescendo, ecco delle immagini prese a due settimane di distanza l'una da l'altra :

sviluppo nell'arco di quattro settimane

Ed ecco come si presentava in seguito la pianta-figlia una volta che il "cordone  ombelicale" ovvero lo stelo fiorale era stato reciso perché ormai completamente annerito e la nuova pianta trapiantata in un vaso tutto per lei, la trappola più grande in alto a destra é di 1,5 cm e non é poco per una pianta nata da così breve tempo:

Ricapitolando, se ancora non ne avevate mai sentito parlare, tra vari i modi per moltiplicare la vostra Dionaea c'é anche questo della "piegatura" dello stelo fiorale che  sfrutta il fenomeno della nascita spontanea di plantule nel caso questa si verifichi; risulta evidente la rarità di questo fenomeno dovuta anche alla pratica comune di recidere il fiore ai primi sviluppi. 

Comunque se tagliate il fiore per non indebolire la pianta, provate ad aspettare che sia alto almeno 4-5 cm ed a ripiantarlo, potreste avere delle sorprese, come viene spigato qui di seguito......

 

II° caso: plantule sulla talea di stelo  fiorale

Stavolta il fenomeno ha  riguardato un tentativo di riproduzione da talea fatto "riciclando" lo stelo fiorale tagliato; non conosco in quanti casi questo tipo di talea abbia successo, ma per me é stato molto incoraggiante il fatto che la prima che ho provato abbia dato subito risultati interessanti.

Stavolta cominciamo a descrivere la situazione della talea: tagliata quando era alta quasi 5 cm , operazione eseguita nella prima metà del mese di Aprile; successivamente é stata messa prima su torba pura in una zona esposta a Sud ma abbastanza riparata dal sole, dopo un mese e mezzo é stata rinvasata in un mix torba-perlite e posta in una mini serra ad altissima umidità insieme ad una Nephentes e ad un vaso di sfagno con altre due talee da foglia.

Ci tengo a precisare che al momento di estrarla dalla torba per il rinvaso, la talea non presentava alcun fenomeno di radicazione o sviluppo di nuove plantule, in pratica dopo un mese e mezzo che era stata tagliata non aveva avuto cambiamenti eccetto un leggero essiccamento della parte del bocciolo e un leggero annerimento nel punto in cui era stata tagliata.

 

 

Scusate la foto orrenda e sfocata, ma si tratta di una parte ingrandita di un'altra immagine, quindi la qualità é quella che é.

Spero solo di dare l'idea della situazione: dopo oltre un mese dal taglio dalla pianta madre, la talea era praticamente restata uguale, tra l'altro era messa in una torba di pessima qualità (e lo si vede) ed é anche per questo che successivamente é stata rinvasata in un composto a ph più basso (con torba buona e perlite, per intenderci) e meno opprimente.

Comunque sia volevo solo dire che fino a che non é stata messa nel nuovo ambiente non ha dato assolutamente segni a parte quel leggero essiccamento nella parte superiore, come si può vedere nella foto.

 

 

Ecco come si presenta la mini serra in cui é stata posta la talea, si trova riparata dalla siepe dal lato Sud, e parzialmente da un'altra serretta sul lato ovest, ed il sole la colpisce direttamente solo in parte fornendole all'interno una buona luce diffusa:

Vista da vicino si notano le gocce di condensa nel lato interno del rivestimento, esse sono presenti in abbondanza al mattino per poi ridursi progressivamente nelle ore più calde e testimoniano che normalmente l'umidità interna é prossima al 100%.

Dopo un mese passato in "sauna" ecco la sorpresa: la talea aveva sviluppato plantule sia in cima allo stelo che a 2/3 dell'altezza, mentre io mi aspettavo di veder spuntare qualcosa dalla base.... Confrontate la foto con quella sopra: dove c'era solo un bocciolo mezzo seccato a questo punto c'era un "ciuffo" di microscopiche foglie!!

Ecco come la talea ancora nella torba presentava lo sviluppo di plantule

In effetti anche la parte bassa della talea stava assolvendo il suo compito, infatti quando mi sono deciso a togliere da lì la talea per metterla distesa su un letto di sfagno (d'altra parte non potevo pretendere che le plantule crescessero per aria....) ho avuto un'altra lieta sorpresa:

La talea una volta estratta dalla torba

Infatti si può vedere alla base della talea altre plantule in formazione (se non vedete bene basta un click sull'immagine) e queste sono in realtà la cosa più "normale" che ci si potesse aspettare da una talea, ovvero che dopo un certo tempo che é stata messa a dimora produca nuove piantine dalla base. In questa foto inoltre si distingue una micro trappola che si sta allungando nella parte sinistra della foto; insomma in una sola talea ci sono state ben tre zone di sviluppo!!

Di seguito la talea é stata posta distesa su un letto di sfagno e parzialmente coperta da esso;  dopo una settimana nella nuova collocazione é stata tolta molto delicatamente per vedere come si presentava:

La talea dopo una settimana nello sfagno

E' possibile notare (specie se ingrandite l'immagine) come la plantula più in basso abbia già iniziato a sviluppare una radichetta sostenendosi sulle fibre di sfagno che la circondavano, e si intravede quindi la possibilità che le nuove piante possano attecchire.......

 

Conclusioni

Resterà ora da capire la causa di questi fenomeni, si tratta dell'ambiente umido, di un "vizio" particolare di una pianta, di una anomalia singolare che caratterizza uno stelo (come per esempio le foglie deformi)?

Effettivamente se fossero fenomeni non casuali dovrebbero essere riproducibili e potrebbero anch'essi essere utilizzati come un metodo alternativo per la moltiplicazione di dionaea...   

Personalmente ritengo che la causa sia da ricercare nell'ambiente umido (al 100%) in cui si é trovata la talea, ma per confermare questa ipotesi del fattore umidità occorre riuscire a riprodurre il fenomeno, quindi sarà necessario riprovare a tenere talee di fiore o piante che stanno sviluppando lo stelo fiorale in ambienti carichi di umidità e vedere cosa succede......

Buona coltivazione!


Articolo, testo e fotografie di Daniele Sottili, e-mail wfpsot@tin.it. Grazie, Daniele.

 
         
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25 Luglio 2002.
 
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